Il 23 gennaio 1970, a Erba, in provincia di Como, nasce Moreno Torricelli. Terzino di gamba e fiato, disegna con la sua carriera una delle parabole più incredibili del calcio contemporaneo. Scartato dal Como, nel 1988 gioca nell’Oggiono, in Promozione, e nel 1990 fa il grande salto in Serie D, alla Caratese. In quel contesto, il calcio non è ancora una professione, e infatti Moreno Torricelli, prima deli allenamenti, lavora in una falegnameria. Nel 1992, la sliding door: la Juventus gioca un’amichevole infrasettimanale contro la Caratese, e Giovannni Trapattoni rimane impressionato dal giovane terzino. Decidendo, non senza sorpresa, di aggregarlo alla squadra per un periodo di prova. Torricelli è bravo a sfruttare un’occasione più unica che rara, e in estate la Juventus acquista, per 50 milioni di lire, il suo cartellino.
In una manciata di mesi, passa dai campi di provincia della Brianza al Delle Alpi, al fianco di Roberto Baggio, che gli affibbia il soprannome “Geppetto”: gli rimarrà appiccicato per sempre. Moreno Torricelli si guadagna subito il posto nell’undici titolare dei bianconeri, con cui esordisce a settembre 1992. La prima stagione da professionista la vive da assoluto protagonista, conquistando, dopo la doppia finale contro il Borussia Dortmund, la Coppa Uefa. Gli anni successivi vanno ancora meglio: con la Juventus vince tre campionati, una Coppa dei Campioni, nel 1996, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Uefa. Poi, gli spazi si riducono, e nel 1998 chiede di lasciare Torino per unirsi alla Fiorentina, dove in panchina è arrivato il suo mentore, Giovanni Trapattoni.
Così, Moreno Torricelli riparte da Firenze, dove rimane fino al fallimento della società di Cecchi Gori, nel 2002. Rimasto senza contratto, dopo sei mesi di stop riparte dalla Spagna, firmando con l’Espanyol dove rimane un anno e mezzo. L’ultima tappa della sua incredibile carriera, iniziata in serie D e passata per la Champions League, è ad Arezzo, in serie B. Una sola stagione, prima di appendere le scarpette al chiodo, voltarsi indietro e sorprendersi di una parabola d’altri tempi. La vita, per Moreno Torricelli, non sarà altrettanto magnanima fuori dal campo. Quando, nel 2010, perde dopo una lunga malattia la moglie, e lascia la carriera da allenatore per dedicarsi ai figli.