Il 14 dicembre 1979, a Chester, nasce Michael Owen, il golden boy del calcio inglese del terzo millennio. Cresciuto nelle giovanili del Liverpool, molto presto diventa chiaro a tutti che si tratta di un predestinato. Talento indiscusso ed indiscutibile, segna il suo primo gol in Premier nella partita del suo esordio, nel 1997. La stagione 1997/1998 è già un punto fermo di Reds, con cui chiude l’anno a quota 18 reti. Un bottino che conferma anche l’anno successivo, vincendo per due volte consecutive la classifica di capocannoniere a neanche 20 anni.
Con la maglia del Liverpool segna sia in Inghilterra che in Europa, vivendo nel 2001 un anno magico. Vince nell’arco di pochi mesi la Coppa d’Inghilterra, la Coppa di Lega Inglese, la Coppa Uefa, il Community Shield e la Supercoppa Uefa. Praticamente, tutto, eccetto la Premier, dove il Liverpool arriva al terzo posto, dietro a Manchester United e Arsenal. Michael Owen segna 24 reti in tutte le competizioni, trascinando il Liverpool insieme ad un altro giovane di belle speranze, Steven Gerrard, anche lui cresciuto nel club. A fine anno, a sorpresa, France Football gli assegna il Pallone d’Oro, con 176 punti, più di mostri sacri come Raul e Oliver Kahn.
Owen resta al Liverpool fino al 2004, affermandosi anno dopo anno come uno degli attaccanti più completi e prolifici del Vecchio Continente. I Reds, invece, negli anni successivi non vinceranno praticamente più nulla, e Owen accetta la corte del Real Madrid. I Blancos sono in piena epopea “Galacticos”, con una squadra ricca di stelle ma molta poco amalgama. Alla fine, a vincere la Liga sarà il Barcellona. Owen lascia la Spagna dopo un solo anno e senza aver brillato, e torna in Premier, al Newcastle. Dove, purtroppo, iniziano i problemi fisici. La prima stagione è spesso ai box, ma il dramma si consuma ai Mondiali del 2006, quando si infortuna ai legamenti crociati nella partita contro la Svezia. Resterà fuori tutta la stagione successiva, per tornare in campo nel 2007/2008.
Owen non è più ai livelli di Liverpool, e quando, a gennaio 2009 si frattura una caviglia, la sua carriera inizia seriamente a vacillare. A giugno rescinde con il Newcastle e rimane svincolato. La grande chance ha i colori della rivale di sempre: il Manchester United. Accolto malissimo dai tifosi dei Red Devils, si rivela presto la spalla ideale per l’idolo Wayne Rooney. Almeno fino a marzo, quando un infortunio muscolare piuttosto serio lo allontana di nuovo dai campi di calcio. Resta a Manchester altri due anni, da comprimario, venendo usato l’ultima stagione con il contagocce. Nel 2012 firma per lo Stoke City, ma a marzo dell’anno successivo, ancora martoriato dagli infortuni, rescinde il contratto e dà l’addio al calcio giocato.
Sin dal 1998, Michael Owen è stato al centro della Nazionale Inglese, con cui gioca i Mondiali del 1998, gli Europei del 2000, i Mondiali del 2002 e gli Europei del 2004, sempre da protagonista. Le sue sfortune arrivano proprio con la maglia dei Leoni, nella terza partita del girone dei Mondiali del 2006, e da lì in poi giocherà solo le partite di qualificazione a Euro 2008, prima di finire fuori dal giro dei convocati, nel 2008, dopo l’ennesimo infortunio. In tutto, ha vestito la maglia dell‘Inghilterra 89 volte, segnando 40 reti. In media con una carriera che, nei club, recita 482 presenze e 222 reti.