Nati oggi – Michael Laudrup ed il goal che sfidò le leggi della fisica

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Michael Laudrup nasce a Frederikseberg il 15 giugno 1964 È un figlio d’arte, suo padre Finn giocò in Nazionale dal 1967 al 1979 e suo fratello Brian è stato Campione d’Europa con la Danimarca nel 1992.

Nasce calcisticamente attaccante, comincia la sua carriera nel Broendby per poi spiccare il volo in squadre quali Ajax, Barcellona, Juventus e Real Madrid. Considerato uno dei più forti attaccanti di sempre, ha realizzato 172 goal in 608 gare ufficiali. Anche con la Danimarca ha totalizzato uno score di tutto rispetto: 37 reti in 104 gare, vincendo una Confederation Cup nel 1995. Con i vari club in cui ha militato, ha vinto 7 campionati, 5 in Spagna, 1 in Spagna ed uno in Olanda; una coppa dei campioni, una coppa intercontinentale, una Supercoppa europea, due coppe di Danimarca, due coppe del Re ed una Supercoppa di Spagna.

Titoli di squadra che gli hanno permesso anche di vincere molti premi individuali. Il premio di miglior calciatore danese, per due volte consecutive; miglior giocatore della Liga, fino ad essere inserito nella hall of fame danese.

In Italia, la Juventus acquistò Michael Laudrup. Negli anni 80, però c’era il limite degli stranieri ed il giocatore danese era chiuso da Michel Platini e Zibì Boniek, così il giocatore fu prestato alla Lazio per due stagioni. L’esperienza romana fu negativa: al termine della stagione 84/85 la Lazio retrocesse in Serie B, mentre nella stagione precedente la squadra romana si salvò all’ultima giornata.

GLI ANNI IN ITALIA

Nella Juventus rimase per 4 stagioni, dal 1985 al 1989, ma è solo nella prima stagione che l’attaccante danese raggiunse risultati lusinghieri. Con i bianconeri vinse prima la coppa Intercontinentale l’8 dicembre 1985, poi lo scudetto nel maggio del 1986.

In entrambe le circostanze fu protagonista: con l’Argentinos Junior realizzò la rete del 2-2, un goal ai limiti dell’impossibile, e contro il Milan allo stadio comunale, realizzò il goal scudetto contro il Milan mentre la Roma soccombeva in casa contro il Lecce di un giovanissimo Antonio Conte.

Tutti i tifosi juventini si chiedono ancora oggi come ha fatto a segnare il goal del 2-2 contro l’Argentinos Junior tirando dalla linea di fondo. Un goal, forse, che ha sfidato le leggi della fisica con un movimento innaturale della caviglia.

Nelle successive tre stagioni fu martoriato dagli infortuni e la sua avventura in bianconero terminò a fine contratto nel 1989.

LA CHAMPIONS LEAGUE DI WEMBLEY

Nel 1989 Il Barcellona ingaggiò Michael Laudrup. In quel periodo vinse 4 campionati consecutivi ed una Champions League contro la Sampdoria nel 92 a Londra. I blaugrana vinsero la finale di Wembley per 1-0 grazie alla punizione di Ronald Koeman. Al dream team del Barça, però, non riuscì il bis in Champions: fu sconfitto dal Milan nella finale di Atene nel 1994. Il Barcellona fu sconfitto con un sonoro 4-0 grazie alla doppietta di Daniele Massaro e le reti di Dejan Savicevic e Marcel Desailly

In quell’anno Michael Laudrup passò al Real Madrid dove rimase per due stagioni, dal luglio del 94 al 96, e riuscì a vincere due campionati consecutivi. In Champions, nell’ultima stagione alla “casa Blanca” del danese, la Juventus eliminò il Real Madrid ai quarti di finale. I bianconeri, in quella stagione, vinsero la loro seconda Champions League.

Prima del ritiro, si trasferì all’Ajax dove vinse il titolo nazionale. Michael appese le scarpette al chiodo nel 1998.