Nati oggi: Marcos Assunçao, su punizione magie da scudetto a Roma
Marcos Assunçao dos Santos nasce a Caieiras in Brasile il 25 luglio 1976. Centrocampista d’interdizione specialista in calci di punizione, muove i primi passi nel Rio Branco per poi passare al Santos e quindi al Flamengo. Primo dei quattro figli di mamma Maurina e papà Waltemir, cugino del centrocampista Marcos Senna, nell’estate del 1999 Assunçao è pronto a fare il grande salto verso l’Europa.
L’estate del 1999 è quella della rivoluzione in casa romanista. Sensi abbandona il sogno zemaniano e si affida alla concretezza di Fabio Capello. Inizia così un percorso che, seppur sofferto (a fine anno la Lazio sarà Campione d’Italia), farà grande la Roma. A centrocampo partono, tra gli altri, Di Biagio, Gautieri e Alenitchev. A rinforzare il reparto arrivano Cristiano Zanetti e Marcos Assuncao, poi seguiti a gennaio da Nakata. Il centrocampista brasiliano, che pur ha già esordito in nazionale, è sconosciuto al grande pubblico italiano. Di lui però è noto che sia un implacabile tiratore di punizioni.
La stagione 1999-2000 è di rodaggio, sia per Marcos Assunçao che per la Roma. Il centrocampista brasiliano colleziona 28 presenze condite da due reti. L’anno termina con lo scudetto vinto dalla Lazio che esaspera gli animi della tifoseria romanista. L’eliminazione per mano dell’Atalanta dalla Coppa Italia, a inizio 2000-2001, scatena così una grande contestazione a Trigoria, che ha nei brasiliani uno degli obiettivi principali. Assunçao, tra quelli affrontati a muso duro dai tifosi, medita di lasciare Roma ma poi, come il resto della squadra, decide di non mollare e inizia una cavalcata trionfale. Siamo a marzo e il centrocampista va in gol per due volte, sempre su punizione, in occasione delle due vittorie casalinghe contro Inter e Brescia. E mette la sua firma sullo scudetto romanista.
La stagione successiva a quella dello scudetto inizia nel modo migliore per Assunçao. Complice la partenza di Zanetti, il centrocampista brasiliano è spesso titolare e ripaga la fiducia con sei reti realizzate per lo più su punizione e nella prima parte del campionato. Fino al ventisette gennaio 2002. All’Olimpico è di scena il Piacenza e già al minuto 15 Assunçao mette dentro l’ennesimo tiro piazzato. Calciato stavolta da infortunato, visto che un colpo subito poco prima gli ha provocato la rottura del menisco e lo costringe ad andare sotto i ferri.
Quando torna in squadra il rapporto con Capello si deteriora. Le incomprensioni hanno culmine nella sfida di ritorno di Champions contro il Liverpool ad Anfield. Qui il tecnico friulano impiega Assunçao, inspiegabilmente, nel ruolo di terzino destro. La gara termina con l’eliminazione della Roma. Il resto della stagione è una discesa che porta al trasferimento al Betis Siviglia a fine anno.
Dopo 5 anni in Spagna, per Assunçao l’esperienza negli Emirati Arabi e poi il ritorno in Brasile, fino al ritiro nel 2016.