Nati Oggi: Luis Jimenez, “l’ostaggio” della Ternana
Luis Antonio Jimenez Garcés nasce a Santiago del Cile il 17 giugno 1984. Cresciuto nel Palestino, squadra nella quale milita attualmente, ha avuto una lunga carriera in Serie A. Ternana, Fiorentina, Lazio, Inter, Cesena, Parma, con una comparsata in Premier League al West Ham. Con una peculiarità: sempre in prestito o al massimo in comproprietà. Una situazione che ne ha inficiato la carriera, rimasta a lungo suo malgrado legata alle volontà dell’ex patron della Ternana Edoardo Longarini, con retroscena loschi e mai chiariti.
Luis Jimenez: la carriera italiana
L’approdo in Italia si concretizza quando Jimenez è un giovane 18enne di belle speranze. Arriva a Terni, dove la squadra milita nel campionato di Serie B. Jimenez è un trequartista duttile e talentuoso, che sembra destinato a un luminoso futuro.
Le prime stagioni in rossoverde per Jiménez sono molto positive, e attraverso la gavetta della Serie B gli permettono di imparare velocemente il calcio italiano. Segna 26 goal complessivi in 93 presenze totali, quando nel gennaio 2006 iniziano per lui i problemi relativi alla proprietà del suo cartellino.
Nel gennaio 2006 il primo trasferimento lo vede passare in comproprietà alla Fiorentina per 2 milioni e mezzo di euro. Il cileno fa l’esordio in Serie A il 15 gennaio 2006 nella partita contro il Chievo (2-1 per la Viola). Trova anche la sua prima rete nella massima serie nella gara con l’Inter (anch’essa conclusasi sul 2-1 per i toscani). In 6 mesi Jiménez segna 3 reti in 19 presenze, mettendo in mostra il suo calcio e suscitando l’interesse delle big.
A fine stagione però Longarini riporta il cileno a Terni, superando alle buste l’offerta dei viola. Jimenez denunciala Ternana per mobbing. In tutta risposta il patron degli umbri lo mette fuori rosa per 6 mesi.
A gennaio 2007 si concretizza il trasferimento in prestito alla Lazio, successivamente il passaggio in comproprietà all’Inter, squadra con cui milita per due stagioni.
Gli anni dal 2007 al 2009 sono comunque quelli più ricchi di soddisfazioni per il calciatore cileno sotto il profilo sportivo. In biancoceleste segna 2 goal in 16 presenze, in nerazzurro totalizza complessivamente 4 reti in 30 gare in tutte le competizioni, vincendo due Scudetti e una Supercoppa Italiana e giocando la Champions League. Con l’amarezza di dover cambiare nuovamente maglia proprio sul più bello, nell’anno in cui il club milanese avrebbe conquistato il Triplete mourinhano.
Nell’estate 2009 passa in prestito al West Ham. A gennaio fa ritorno all’Inter, che lo gira al Parma in prestito secco. Con i Ducali totalizza 10 presenze e una rete, e il suo futuro nell’estate 2010 è deciso alle buste tra Inter e Ternana.
Il paradosso nel paradosso è che la Ternana era stata venduta, ma il cartellino di Jimenez veniva ancora gestito in prima persona dall’allora ex patron Longarini. Fatto sta che, non si sa bene come, all’apertura delle buste la Ternana mette 3 milioni sul piatto per il giocatore, contro i due dell’Inter. Di nuovo a Terni, andrà in prestito al Cesena sempre in Serie A.
Stanco di una carriera da ‘ostaggio’ del vecchio patron della Ternana, dopo aver segnato 9 goal con la maglia bianconera, suo massimo in carriera in Serie A, Jimenez prende una decisione drastica: si libera dal club umbro il 29 giugno attraverso l’articolo 17 del Regolamento FIFA e successivamente si accorda con l’Al-Alhy, club di punta del campionato degli Emirati Arabi. Finisce l’incubo, e dopo una seconda giovinezza in Medio Oriente, Jimenez ora è tornato a casa.