Il 4 novembre 1972, ad Almada, in Portogallo, nasce Luís Filipe Madeira Caeiro Figo o, più semplicemente, Luìs Figo. Cresce nelle giovanili dello Sporting Lisbona, dove a approda a 13 anni. Nel 1989 fa il suo esordio in prima squadra, ma è nella stagione 1991/1992 che diventa titolare inamovibile della fascia destra. Chiude il campionato con un solo gol, ma si rifarà negli anni successivi, quando a velocità, potenza, e cross aggiunge la capacità di accentrarsi e cercare il tiro in porta.
In Portogallo resta fino al 1995, conquistando, alla fine di quella stagione, la Coppa del Portogallo. Per Figo, si aprono le porte del Barcellona, ma prima finisce al centro di un vero e proprio caso di calciomercato. Nell’ottobre del 1994, infatti, firma un contratto con la Juventus, che ha trovato l’accordo sia con il giocatore che con lo Sporting Lisbona. A febbraio 1995, però, ci ripensa, annulla unilateralmente il contratto e firma con il Parma. Alla fine, la Lega Calcio giudica irregolari entrambi gli accordi, e Luìs Figo vola in Catalogna.
In blaugrana resta fino al 2000, scrivendo pagine importanti: vincerà due volte la Liga ed una Coppa delle Coppe, in 249 presenze segna 45 reti. È universalmente riconosciuto come l’ala più forte del mondo, solo che le uscite di scena non sono il suo forte. Nella prima estate del nuovo Millennio, passa al Real Madrid, che paga per intero la sua clausola rescissoria, pari a 140 miliardi di lire. Uno smacco per i tifosi culé, che nel Clasìco del 23 novembre 2002 lo accolgono lanciando ai suoi piedi una testa di maiale. Intanto, alla fine del 2000 vince il Pallone d’Oro, e nel 2002 la Coppa dei Campioni, oltre ad altre due Liga.
Lascia Madrid nel 2005, questa volta senza troppo clamore. Ha 33 anni, ma non ancora sul viale del tramonto. Sbarca all’Inter, dove nelle prime due stagioni è titolare indiscusso. Resta in maglia nerrazzurra fino al suo ritiro, al termine della stagione 2008/2009, vincendo quattro scudetti consecutivi. In Nazionale, invece, aveva salutato al termine del Mondiale 2006, quando con il Portogallo raggiunge l’apice della semifinale, persa contro la Francia. È secondo per presenze con la maglia lusitana (127 partite, dietro a Cristiano Ronaldo), e quarto per numero di reti (32, dietro a Cristiano Ronaldo, Pauleta ed Eusebio).