Il 20 gennaio 1978, a Pescina, in provincia de L’Aquila, nasce Luciano Zauri. Entrato a 15 anni nelle giovanili dell’Atalanta, con il club orobico esordirà qualche anno più tardi in Serie A, nella stagione 1996/1997. Va quindi in prestito al Chievo Verona, in serie B, a farsi le ossa, dove mette insieme 24 stagione, in quella che, a tutti gli effetti, è la sua prima annata da professionista. Rientra a Bergamo, con la Dea in serie B, e diventa il terzino destro titolare, ruolo che Luciano Zauri ricoprirà per cinque stagioni. Nel 2000, l’Atalanta riconquista la Serie A, e dopo pochi mesi le ottime prestazioni in campo gli valgono la prima convocazione in Nazionale.
Nel 2003, alla porta della Dea bussa la Lazio, che sul terzino abruzzese investe 6 milioni di euro per portarlo a Roma. In biancoceleste, Luciano Zauri deve superare la concorrenza del capitano, Giuseppe Favalli, ma saprà ritagliarsi uno spazio importante anche sulla linea dei centrocampisti. Nella sua prima stagione, con Roberto Mancini in panchina, conquista anche il suo primo e unico trofeo in carriera, la Coppa Italia. Nell’annata successiva, 2004/2005, la Lazio naviga in brutte acque, ma Zauri ha comunque l’opportunità di esordire in Europa, nella sfida di Europa League contro il Metalurg Donetsk. Nel 2007, alla sua ultima stagione alla Lazio, di cui nel frattempo è diventato capitano, si toglie anche la soddisfazione di giocare in Champions League.
Nel 2008 Luciano Zauri va in prestito alla Fiorentina, ma non convince i Viola a riscattarlo e al termine della stagione torna alla Lazio. Che lo dà di nuovo in prestito, questa volta alla Sampdoria, per due anni. A Genova ritrova spazio e continuità, ma i blucerchiati, nel 2011, retrocedono in Serie B, e decidono di non riscattare il cartellino del terzino. Che, così, per l’ennesima volta, torna in biancoceleste, dove è ormai ai margini della rosa. A gennaio del 2013, l’ultimo cambio di maglia: va al Pescara, avvicinandosi a casa, e dopo un anno e mezzo tra B e A, nel 2014, decide di appendere gli scarpini al chiodo. Inizia subito la carriera da allenatore, nelle giovanili del Pescara, e dopo una breve parentesi in prima squadra oggi siede sulla panchina della Primavera del Bologna.