Nati oggi: Luciano Spalletti, l’uomo che ha fatto sognare la Roma

Nati oggi: Luciano Spalletti, l’uomo che ha fatto sognare la Roma

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Il 7 marzo 1959, a Certaldo, in provincia di Firenze, nasce Luciano Spalletti. Cresciuto calcisticamente nella Fiorentina, dopo le giovanili in maglia viola, senza mai esordire in prima squadra, finisce in prestito prima al Cuoiopelli, dal 1979 al 1982, poi al Castelfiorentino, dal 1982 al 1985, in Serie D. Nella stagione 1985/1986 fa il suo esordio tra i professionisti, in Serie C2, con la maglia dell’Entella. Seguono quattro stagioni con la maglia dello Spezia, in Serie C1, quindi un’annata a Viareggio (1990/1991) e infine Empoli, ultima tappa della sua carriera da calciatore.

Onesto centrocampista in campo, Luciano Spalletti appena tolte le scarpette veste la tuta, e diventa, ad aprile del 1994, allenatore dell’Empoli. Che, in appena due anni e mezzo, porta dalla Serie C1 alla A. Un mezzo miracolo, quello del tecnico di Certaldo, che nel 1997 riporta così il club toscano nella massima serie, a distanza di undici anni dall’ultima – che poi fu anche la prima – volta. Al termine della sua prima stagione in Serie A, così, nel 1998 passa alla Sampdoria, ma al termine della stagione, con in mezzo un esonero, arriva la retrocessione dei blucerchiati. Firma con il Venezia, ma anche in laguna, dopo un avvio difficile, viene esonerato, a febbraio del 2000.

Per Luciano Spalletti sono le prime difficoltà di una carriera ancora agli inizi, che dopo un anno di inattività lo porterà sulla panchina dell’Udinese. Nonostante la salvezza raggiunta, i friulano la stagione successiva si affidano a Roy Hodgson, e Spalletti andrà all’Ancona in Serie B, raggiungendo un ottimo ottavo posto. Abbastanza per convincere l’Udinese ad affidargli di nuovo la panchina. Nelle tre stagioni alla guida dei friulani arrivano due piazzamenti Uefa e la storica qualificazione alla Champions League, nel 2005. Quell’anno, Spalletti conquista la Panchina d’Oro come miglior allenatore italiano, e Franco Sensi lo porta alla Roma.

Sulla panchina giallorossa rimane per quattro stagioni, facendo della Roma l’unica seria contendente – complice Calciopoli – per lo scudetto dell’Inter. Nel 2008, dopo una rimonta appassionante, finisce secondo, a soli tre punti dall’Inter. La stagione successiva i risultati faticano ad arrivare, e la Roma è fuori dalla corsa per il titolo già in autunno. In mezzo, arrivano i primi trofei in carriera, due Coppe Italia (2007 e 2008) e una Supercoppa Italiana (2007). A settembre 2009, dopo un pessimo avvio in campionato ed un rapporto ormai logoro con la dirigenza, lascia la panchina della Roma.

Ripartirà, nel 2010, dalla Russia, la tappa più vincente nella carriera di Luciano Spalletti. Qui, tra il 2010 e il 204 vince due campionati, una coppa di Russia e una Supercoppa di Russia sulla panchina dello Zenit San Pietroburgo. A gennaio del 2016 torna a Roma, richiamato da Pallotta, e con un ruolino di marcia impressionante porta i giallorossi al terzo posto finale. La stagione successiva, pur non accedendo alla fase a gironi della Champions League, l’allenatore di Certaldo fa ancora meglio. Porta la Roma al secondo posto, dopo una lunga rincorsa al Napoli, a soli 4 punti dalla Juventus, con 87 punti, il record nella storia giallorossa.

Saluta, di nuovo, Roma e si accorda, in estate, con l’Inter. Parte forte, Luciano Spalletti, che all’inizio dell’inverno è primo in classifica, prima di un vero e proprio crollo. I nerazzurri, a fine stagione, acciufferanno la qualificazione in Champions League all’ultimo respiro, battendo la Lazio nello scontro diretto dell’ultima giornata. Nella stagione successiva, arriva un altro quarto posto, obiettivo minimo dei nerazzurri, che a fine stagione decidono di esonerare Luciano Spalletti.