Nati Oggi: Kennet Andersson

(Photo credit should read MIKE NELSON/AFP via Getty Images)

Prima di Ibrahimovic, a rinverdire i fasti del calcio svedese in Italia, ci pensa Kennet Andersson. Nato il 6 ottobre 1967, si prende la ribalta internazionale ai Mondiali di Usa ’94. La Nazionale svedese, vera outsider del torneo, arriva fino alla semifinale, dove perde 1-0 contro il Brasile. Andersson, alla fine, segna 5 reti, come Baggio, Romario e Klismann.

All’epoca, gioca in Francia, nel Lilla, che lo aveva prelevato l’anno precedente dagli svedesi del IFK Norrköping. In estate, passa al Caen, dove chiude con 9 reti in stagione. In effetti, Kennet Andersson non è mai stato un goleador, ma una torre capace di aprire gli spazi ed allargare le maglie delle difese avversarie per i compagni. Un tipo di giocatore che, negli anni Novanta, sembrava imprescindibile.

A portarlo in Serie A, è il Bari del presidente Vincenzo Matarrese, dove rimane una sola stagione, sfornando numeri di tutto rispetto. Dopo 12 reti in 33 partite, è il Bologna a puntare su di lui. In maglia rossoblu resterà fino al 2000, con una brevissima parentesi alla Lazio nei primi mesi della stagione 1999/2000, non trovando spazio. Sarà il momento migliore della sua carriera, condito da 114 presenze e 33 reti e la vittoria della Coppa Intertoto, che qualifica i felsinei alla Coppa Uefa. Nel 2000 passa al Fenerbache, ed in Turchia vince subito il Campionato. Chiude la carriera in patria, e dopo il ritiro, nel 2004, intraprende la carriera dirigenziale, che nel 2018 lo porterà a sedere nel board dell’IFK Göteborg.

In Nazionale, oltre al magnifico exploit dei Mondiali americani, Andersson è protagonista anche agli Europei casalinghi del 1992. La Svezia, nonostante un suo gol, esce per mano della Germania: 3-2. Tra il 1991 e il 2000, con al selezione svedese mette a segno 31 reti in 83 presenze, che lo rendono il sesto marcatore più prolifico di sempre.