Nati oggi: Iván Helguera, bocciato dalla Roma, protagonista nel Real

Nati oggi: Iván Helguera, bocciato dalla Roma, protagonista nel Real

Copyright: imago/ExSpo Ivan Helguera (Real Madrid)

Quando la Roma nell’estate del 1997 decise di affidare la panchina al Zeman, esonerato qualche mese prima dalla Lazio, i tifosi giallorossi restano interdetti. La campagna acquisti, per mettere in mano al boemo una squadra competitiva, però, è di quelle importanti. Il colpo, economicamente e tecnicamente, è Cafu, terzino arrivato dal Palmeiras, ma insieme a lui arrivano i vari Di Francesco, Paulo Sergio, Zago, Vagner, Cesar Gomez e Iván Helguera. Lo spagnolo, pagato 5 miliardi di lire, giocò pochissimo, facendo la riserva di Di Biagio per tutta la stagione, e pagando il ritmo del calcio zemaniano e del campionato italiano.

Nato il 28 marzo 1975, Iván Helguera arriva a Roma dopo aver appena assaggiato il professionismo. Cresciuto nelle giovanili del Racing Santander, la stagione precedente la passa tra terza e seconda divisione, prima con la maglia del Manchego e poi con quella dell’Albacete. Non sorprende, così, che in Italia faccia una fatica terribile ad ambientarsi.  Specie perché il ritmo del calcio spagnolo, all’epoca, è decisamente più compassato di quello della Serie A. Nel 1998, quindi, torna in Spagna, alla corte di Marcelo Bielsa, all’Espanyol. El Loco gli cambierà la vita, arretrandone di qualche decina di metri il raggio di azione, dal centrocampo alla difesa.

La grande stagione giocata al Montjuic, condita anche da due rete, convince i dirigenti del Real Madrid a puntare su Iván Helguera. Si dimostrerà un vero affare: al centro della difesa dei Blancos gioca otto stagioni da assoluto protagonista. Al termine della prima alza al cielo la Champions League, giocando titolare nella finale contro il Valencia. Squadra che, nel 2007, sceglie dopo aver vinto un’altra Champions League, nel 2002, tre Liga, una Supercoppa Uefa e una Coppa Intercontinentale. Al Mestalla, però, giocherà una sola stagione: nonostante il triennale firmato l’anno prima, nel 2008 decide sorprendentemente di lasciare il calcio giocato. Con la Nazionale spagnola ha giocato i Mondiali del 2002 e gli Europei del 2000 e del 2004.