Nati Oggi: Igor Protti
Tanti auguri a Igor Protti, nato il 24 settembre 1967 a Rimini. Nella città romagnola, muove anche i primi passi come calciatore, prima di passare, nel 1985, al Livorno, squadra con cui, molti anni dopo, chiuderà la carriera. In mezzo, una vita da attaccante di provincia, prolifico come pochi altri negli anni Novanta. Tutt’oggi, vanta due record: è l’unico, insieme a Dario Hubner, ad aver vinto la classifica marcatori in Serie A, Serie B e Serie C. Ed è anche l’unico a vedere retrocedere la propria squadra nonostante la palma di capocannoniere: il Bari, nella stagione 1995/1996.
Dopo gli anni di Livorno, finisce in Sicilia, al Messina, dove giocherà dal 1989 al 1992, esordendo anche in Serie B. Nei tre anni sullo Stretto segnerà 31 reti, attirando le attenzioni del Bari, che lo ingaggia nel 1992 per tentare la scalata alla Serie A. Impresa che riesce due stagioni dopo, nel 1994.
Protti ha già 27 anni, ed assapora per la prima volta i palcoscenici del massimo campionato. Il primo anno è poco più di un rodaggio: mette a segno 7 centri in 28 presenze. L’anno successivo, invece, è quello della consacrazione. Alla fine della stagione 1995/1996 si laurea capocannoniere con 24 reti, a pari merito con Beppe Signori, bomber della Lazio. Squadra in cui, complice la retrocessione del Bari, passerà in estate, per 7 miliardi di lire.
In biancoceleste resta appena una stagione segnando comunque, da comprimario, 7 reti. Viene ceduto prima al Napoli e poi alla Reggiana, in Serie B, e quando la carriera di Igor Protti sembra al tramonto, c’è spazio per una seconda giovinezza. Che il bomber di Rimini vive dove tutto era iniziato: a Livorno, ripartendo dalla Serie C1. Arriva nel 1999, e la sua sarà una cavalcata straordinaria. Nel 2002 trascina i labronici in Serie B, con 27 reti in una sola stagione.
La stagione successiva, all’Armando Picchi, dopo un lungo peregrinare, torna anche Cristiano Lucarelli, il compagno di reparto ideale. Insieme, nella stagione 2003/2004, segnano 53 reti, il Livorno finisce al terzo posto e riconquista, dopo 56 anni, la Serie A. Quella successiva, per Igor Protti è la passerella che neanche il più bravo degli sceneggiatori di Hollywood avrebbe saputo scrivere. La stagione 2004/2005 è l’ultima, di nuovo nella massima serie: 27 presenze, 6 reti e un ottavo posto che nessuno avrebbe saputo prevedere. Finisce così, a 38 anni, una carriera eccezionale, povera di trofei, ma ricca dell’amore incondizionato di migliaia di tifosi, da Rimini a Livorno a Bari.