Nati Oggi: Harald Schumacher, il portiere della Germania ’82

Harald Schumacher

(Photo credit should read -/AFP via Getty Images)

Il 6 marzo 1954, a Düren, nasce Harald Schumacher, uno dei più grandi portieri della storia tedesca.

Harald Schumacher, la carriera

La sua è una lenta scalata: entra nel Colonia nel 1972, ma dovrà aspettare due anni prima di diventare titolare, nella stagione 1974/1975. In quell’anno, il club tedesco raggiunge le semifinali della Coppa Uefa, e nella stagione 1977/1978 il Colonia mette a segno uno storico double: Coppa di Germania e Bundesliga. Harald Schumacher, così, esordisce in Coppa dei Campioni, dove il cammino del Colonia termina in semifinale. Contro il Nottingham Forrest, dopo lo spettacolare 3-3 dell’andata, la sconfitta (1-0) al ritorno qualifica gli inglesi, poi vincitori del torneo.

Nel frattempo, Harald Schumacher si prende anche la Nazionale, e nel 1980 difenderà i pali della Germania campione d’Europa in Italia. Sarà ancora il portiere del Colonia, nel 1982, il numero uno dei tedeschi ai Mondiali di Spagna. Resterà nell’immaginario comune dei tifosi italiani come il portiere infilato tre volte in finale dagli Azzurri Rossi, Tardelli e Altobelli. Ma anche per aver portato i suoi in finale, parando due rigori alla Francia in semifinale dopo il 3-3 maturato nei 120 minuti di partita. In quella partita, in uscita, travolge Battiston, rompendogli due denti: secondo un sondaggio, in quel momento, n Francia è il tedesco più odiato nel Paese, davanti ad Adolf Hitler. Così come nel 1982, anche nel 1986, in Messico, sfiora soltanto il titolo mondiale: questa volta, in finale è l’Argentina di Maradona e Burruchaga a ricacciare in gola l’urlo di Harald Schumacher.

Qualche mese prima, con il Colonia, aveva perso un’altra finale, quella di Coppa Uefa, dovendosi inchinare al Real Madrid. Dopo 15 anni, il rapporto di Harald Schumacher con il Colonia finisce in maniera traumatica. Colpa della sua autobiografia, “Anpfiff” (Calcio d’inizio), in cui denuncia il ricorso sistematico a pratiche dopanti sia nel suo club che in Nazionale. Non difenderà più i pali della Germania, e nel 1987 passa allo Schalke 04, che a fine stagione retrocede. Tenta quindi l’avventura in Turchia, con il Fenerbahçe, dove giocherà dal 1988 al 1991, prima di regalarsi un’ultima stagione in Germania, al Bayern Monaco. Lascia il calcio giocato e diventa allenatore dei portieri del Borussia Dortmund. Qui, nel 1996, scende in campo negli ultimi dieci minuti dell’ultima giornata: abbastanza per scrivere il proprio nome nella rosa dei vincitori della Bundesliga, gentile omaggio di Ottmar Hitzfeld.