Nati oggi: Gigi Meroni, il George Best del Toro
Il 24 febbraio 1943, a Como, nasce Gigi Meroni, al secolo Luigi, uno dei più grandi rimpianti del calcio italiano. Cresciuto, come tanti ragazzi dell’epoca, nel campetto dell’oratorio, quello della Libertas San Bartolomeo, nel 1960 entra nelle giovanili del Como. Veloce e tecnico, fantastico nel dribbling, giocava da ala destra per poi accentrarsi e cercare la rete. Con il club lombardo esordisce, in serie B, a 17 anni, e nella stagione 1961/1962 disputa il suo primo campionato da titolare. Dopo 24 presenze e 3 reti, il Genoa, impressionato dalle sue qualità, lo acquista dal Como e lo porta in Liguria.
Qui, sin dalla sua prima stagione in Serie A, Gigi Meroni si impone anche in Serie A. Il secondo anno con la maglia del Grifone mette a segno 6 reti, diventando un idolo per tanti giovani tifosi. Che in lui, per stile di gioco e anticonformismo nella vita privata, vedono una vera e propria icona pop. Nel 1964, passa al Torino, su richiesta di Nereo Rocco, per 300 milioni di lire, una cifra enorme, all’epoca, per un ragazzo di 21 anni. Che, però dimostrerà di valerli tutti. A suon di prestazioni, di serpentine e di reti, per Gigi Meroni si aprono anche le porte della Nazionale, con cui esordisce nel 1966.
In maglia Azzurra segnerà, in amichevole, due reti, una contro l’Ungheria ed una contro l’Argentina. In granata, invece, mette in fila prestazioni sempre più convincenti, tanto che sulla scrivania del presidente Pianelli arriva un’offerta della Juventus. Difficilissima da rifiutare (750 milioni di lire), ma una vera e propria insurrezione dei tifosi lo convincerà a desistere. Arriviamo così alla fine, prematura e tragica, dalla storia e della vita di Gigi Meroni. Il 15 ottobre 1967, dopo una partita contro la Sampdoria, tornando a casa con l’amico e compagno Poletti, Meroni viene investito su corso Re Umberto, da una Fiat 124 Coupé. Sbalzato sulla carreggiata opposta, una Lancia Appia lo travolge e lo trascina per 50 metri sull’asfalto.
Per Gigi Meroni, portato di corsa all’Ospedale Mauriziano, non ci sarà nulla da fare. Muore poche ore dopo, a causa del grave trauma cranico riportato a seguito dell’incidente. Per un tragico scherzo del destino, alla guida della Fiat 124 Coupé che strappa Gigi Meroni alla vita e all’affetto dei suoi tifosi, c’è un giovane studente universitario, Attilio Romero. Viveva a pochi civici dal giocatore che ogni domenica andava allo stadio a tifare, e nel 2000 divenne presidente del Toro, che guidò fino alla bancarotta del 2005.