Dagli storici del calcio, è considerato, insieme a Ricardo Zamora e František Plánička, il miglior portiere dell’anteguerra. Gianpiero Combi nacque a Torino il 20 novembre 1902, e ha vestito sempre la stessa maglia, quella bianconera della Juventus. Legando, in un certo senso, la sua storia a quella di Zoff prima e Buffon poi. Esordisce nell’allora Prima Divisione nel 1921, e difenderà i pali della Juve fino al termine della sua carriera, nel 1934.
L’esordio fu traumatico: un 7-1 rimediato in casa della Pro Vercelli, il 5 marzo del 1922. Nel campionato 1925/1926, quello del suo primo scudetto, resiste 934 minuti senza subire gol. Un record resistito per novant’anni, e battuto proprio da Buffon. Combi sarà il portiere del “Quinquennio d’oro”, che porta alla conquista di altri quattro campionati: 1930-1931, 1931-1932, 1932-1933 e 1933-1934.
Con i compagni di squadra Virginio Rosetta e Umberto Caligaris forma per anni l’ossatura difensiva della Nazionale. Combi, nel 1934, conquista il primo Mondiale Azzurro, atto finale di una carriera straordinaria. In realtà, Vittorio Pozzo aveva scelto il portiere dell’Inter-Ambrosiana come titolare, Ceresoli, che s’infortuna durante il ritiro di Firenze. Combi, così, si regala un ultimo atto da protagonista assoluto, disputando tutte le partite da titolare. La finale del 10 giugno a Roma contro la Cecoslovacchia sarà la sua ultima apparizione: l’Italia vince 2-1, e Combi alza al cielo la Coppa Rimet.