Nato a Teor, in provincia di Udine, il 9 maggio 1957, Fulvio Collovati viene scoperto da Giovanni Trapattoni grazie al quale arriva alla primavera del Milan. Protagonista con i rossoneri delle edizioni ’77 e ’78 del torneo di Viareggio, è stabilmente aggregato in prima squadra, di cui diventa titolare dalla stagione 1977-78. Inizialmente agisce da terzino destro, ma in seguito si imporrà come stopper, date le sue ottime qualità in marcatura, nell’anticipo e nel gioco aereo.
Già nel 1979 Collovati esordisce in Nazionale, molto apprezzato da Bearzot, e diventerà titolare in azzurro nonostante la retrocessione d’ufficio del Milan nell’estate ’79. Collovati rimarrà al Milan fino al 1982, quando i rossoneri scivoleranno nuovamente in Serie B.
L’82 però per Collovati è anche l’anno dei mondiali di Spagna. Diventa campione del Mondo giocando tutte le partite del torneo, e imponendosi come uno dei migliori difensori della competizione. Dopo il mondiale il giocatore compie il grande salto, lasciando il Milan dopo 7 anni e accettando le offerte dell’Inter. Diventa “l’ingrato transfuga“. In nerazzurro Collovati giocherà per quattro stagioni, fino al 1986.
Proprio nel 1986 partecipa alla nefasta spedizione del mondiale messicano, seppur da riserva di Pietro Vierchowod. Dopo la mancata qualificazione di euro ’84 e il disastro del mondiale, dà l’addio all’azzurro con 50 presenze all’attivo.
A questo punto accetta la proposta dell’Udinese, costretta a tentare una salvezza impossibile in quanto penalizzata di nove punti per un nuovo caso di calcio-scommesse. Alla fine i friulani retrocedono, ma per Collovati si apre una nuova possibilità: a Roma ritorna Liedholm, già suo allenatore al Milan, che ne chiede l’ingaggio. Il primo anno si conclude con un incoraggiante terzo posto, ma nella stagione successiva i giallorossi non raggiungono nemmeno la qualificazione alla Coppa Uefa. A 32 anni decide di accettare le proposte del Genoa di Franco Scoglio. Sotto la guida del tecnico siciliano i liguri raggiungono una salvezza relativamente tranquilla, ma l’anno dopo, con l’arrivo di Osvaldo Bagnoli, Collovati vive una grande stagione, diventando uno degli artefici principali della qualificazione Uefa del “Grifone” ottenuta col quarto posto assoluto.
Dopo il raggiungimento della semifinale di Coppa Uefa e l’espugnazione di Anfield Road, Collovati decide di lasciare il calcio. Ora svolge il ruolo di telecronista e commentatore sportivo.