Il 30 settembre 1962, ad Amsterdam, nasce Frank Rijkaard, e come ogni talento – o quasi – che sboccia nella capitale olandese, si ritrova presto nelle giovanili dell’Ajax. Con i Lancieri allenati da Leo Beenhakker, esordisce in Eredivisie nel 1980, diventando subito un punto fermo nel centrocampo della squadra.
Vince per la prima volta il titolo olandese nel 1982, l’anno in cui Marco Van Basten fa il suo esordio in maglia Ajax. Negli anni successivi, vinceranno insieme la Eredivisie in altre due occasioni, nel 1983 e nel 1985. L’apice a livello europeo, invece, Rijkaard lo raggiunge nel 1987, quando conquista la Coppa delle Coppe.
I tempi sono maturi per lasciare l’Olanda e firmare con una big del calcio europeo. Sceglie lo Sporting Lisbona, in Portogallo, ma la firma arriva troppo tardi e non può giocare le coppe europee. Così, viene girato un prestito al Saragozza, ma in Liga sarà un’annata sconfortante. Frenato da un lungo infortunio, giocherà appena 11 partite, senza lasciare il segno.
Il Milan, però, continua a credere nel mediano visto ed ammirato per tante stagioni all’Ajax. Qualità e quantità, che stregano e convincono Galliani e Berlusconi, che nell’estate del 1988 investono quasi 6 miliardi di lire per portarlo a San Siro. Ad aspettarlo, Marco Van Basten, arrivato l’anno prima insieme a Ruud Gullit, dal PSV di Eindhoven.
Fresco vincitore dell’Europeo in Germania con la maglia Orange, completerà il trio olandese che farà le fortune del Milan negli anni successivi. Nella prima stagione arriva la Coppa Campioni: la finale del Camp Nou è senza storia, e i rossoneri schiantano la Steaua Bucarest 4-0. L’anno dopo, i rossoneri bissano il successo continentale, ed a segnare il gol vittoria nella finale contro il Benfica è proprio Frank Rijkaard.
In quegli anni, arrivano anche due Coppe Intercontinentali e due Supercoppe Europee, e nelle stagioni successive anche la gioia degli scudetti 1992 e 1993. In estate, torna a casa, all’Ajax, dove chiuderà la carriera due anni dopo, alzando al cielo la sua terza Coppa Campioni. Di fronte, manco a dirlo, proprio il Milan, in quella che è la chiusura di un cerchio praticamente perfetto.
Nel 1998 intraprende la carriera di allenatore, prima come vice e poi come ct dell’Olanda. Dopo una parentesi allo Sparta Rotterdam, nel 2003, a sorpresa, arriva la chiamata del Barcellona. Il primo anno arriva al secondo posto, dietro al Valencia, nel 2005 i blaugrana sono campioni della Liga. Frank Rijkaard si trova a guidare un gruppo straordinario, una generazione di fenomeni di cui fanno parte Puyol, Xavi, Iniesta, Eto’o e ovviamente Ronaldinho.
Senza dimenticare un giovanissimo Lionel Messi, che l’anno successivo entrerà stabilmente nelle rotazioni, mettendo anche la sua firma nello storico triplete del 2006. Il Barcellona conquista Liga, Champions e Coppa del Re, impresa mai riuscita prima. Sarà il punto più alto della carriera da allenatore di Rijkaard, che nel 2008, dopo un disastroso terzo posto, viene esonerato. Le esperienze con il Galatasaray e come ct dell’Arabia Saudita, scivoleranno via senza lasciare traccia, e nel 2014 annuncia il ritiro dalla carriera di allenatore.