Il 7 aprile 1983, a Boulogne-sur-Mer, nasce Franck Ribéry, uno dei talenti migliori della sua generazione. A 13 anni entra nelle giovanili del Lilla, mal è con la maglia del Boulogne che muove i primi passi nel professionismo, in quarta serie nella stagione 2000/2001. L’anno dopo gioca, da titolare, nello Championnat de France National 1, dove disputa anche la stagione successiva, ma con la maglia dell’Olympique Alès. Finisce quindi al Brest, trampolino di lancio per il ben più quotato Metz, con cui esordisce, nel 2004, in Ligue 1. Dopo sei mesi, alla porta bussano i turchi del Galatasaray, ma in estate è già tempo di tornare a casa, alla corte dell‘Olympique Marsiglia.
Qui, Franck Ribéry trova la definitiva consacrazione: la prima stagione, tra campionato e coppe segna 12 reti in 53 presenze. Dribbling, assist, velocità di pensiero e tecnica sopraffina ne fanno il fantasista che manca alla Francia. E infatti, gli bastano tre amichevoli con i Bleus per meritarsi la convocazione ai Mondiali di Germania del 2006. Di cui sarà assoluto protagonista, giocando tutti gli incontri, da titolare o da subentrato, compresa la sfortunata finale persa ai rigori contro l’Italia. Dopo un’altra stagione a Marsiglia, nell’estate del 2007 è di nuovo tempo di cambiare aria: lo compra il Bayern Monaco, che investe 30 milioni di euro.
In Germania Franck Ribéry ci mette pochissimo a trovare la sua dimensione. Tanto che a fine stagione, con 19 reti e la vittoria della Bundesliga e della Coppa di Germania, sarà nominato miglior giocatore del campionato. Non è che l’inizio di un’avventura durata fino al 2019, culminata con la vittoria della Champions League nel 2013, in finale contro il Borussia Dortmund (2-1). Già due volte, in precedenza, il Bayern aveva raggiunto la finale, perdendo prima dall’Inter e poi dal Chelsea. Quell’anno, Franck Ribéry arriva terzo nella classifica del Pallone d’Oro, dietro, ovviamente, a Messi e Cristiano Ronaldo.
Alla fine della sua avventura bavarese, in bacheca metterà nove campionati tedeschi, sei Coppe di Germania, cinque Supercoppe di Germania, una Champions League, una Supercoppa Europea e un Mondiale per Club. In sostanza, tutto quello che c’era da vincere. Nel frattempo, dopo il Mondiale del 2014, che è costretto a saltare per un problema fisico, lascia la Nazionale Francese. Nel 2019, rimasto libero, decide di firmare per la Fiorentina. In due stagioni in Serie A, Franck Ribéry ha dimostrato di avere ancora voglia e talento da vendere.