Nati Oggi: Federico Balzaretti, dal calcio alla tv

(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Il 6 dicembre 1981, a Torino, nasce Federico Balzaretti. Cresce nelle giovanili granata, che lo spediscono a farsi le ossa prima in Serie C, al Varese, e poi in Serie B, al Siena. Nella stagione 2002/2003 esordisce in Serie A, con la maglia del Torino. Colleziona 13 presenze, ma i granata scivolano in Serie B, dove Balzaretti diventa finalmente un titolare inamovibile. Nelle due stagioni successive diventa il padrone della fascia sinistra, e convince la Juventus a puntare su di lui. Con buona pace dei suoi vecchi tifosi, che da quel momento gli riserveranno un trattamento a dir poco ostile.

La prima stagione in maglia bianconera vince, almeno sul campo, lo scudetto, revocato a causa dello scandalo Calciopoli, che porta anche alla retrocessione in Serie B. In cadetteria, Balzaretti non è più il vice Chiellini, che si sposta al centro della difesa, ma il terzino titolare. Alla fine della stagione, però, la Juve decide, letteralmente, di scaricarlo, e a giugno 2007 passa alla Fiorentina, ma si rivelerà una scelta infelice. Cesare Prandelli gli preferisce Pasqual, e Balzaretti si ritrova spesso in panchina. A gennaio 2008, così cambi ancora maglia, e va a Palermo.

In Sicilia, finalmente, trova la definitiva consacrazione e la sua dimensione, rivelandosi negli anni uno dei migliori interpreti del ruolo. Con i rosanero resta 4 stagioni e mezzo, mette insieme 159 presenze, condite da tre reti, dando un contributo fondamentale al periodo migliore della storia del Palermo. Che, in quegli anni, conquista per due volte l’accesso all’Europa League.

Le prestazioni di Balzaretti non passano certo inosservate, e nel 2011 entra costantemente tra i convocati, e tra i titolari, della Nazionale. Curiosamente, a portarlo agli Europei del 2012 è Cesare Prandelli, che dall’ultima giornata del girone lo sgancia costantemente tra i titolari. In finale contro la Spagna entra al 20′, al posto di Chiellini, e poco può contro l’onda rossa della Spagna, che spazza via l’Italia con un perentorio 4-0.

In estate, rifiuta il prolungamento del contratto con il Palermo e passa alla Roma, con cui vive una prima stagione ad altissimi livelli. Poi, la pubalgia lo tiene lontano dal campo per ben 17 mesi, e alla fine della stagione 2014/2015, decide di dire basta con il calcio giocato, restando fino al 2019 nella dirigenza giallorossa.

Ora, invece, una nuova carriera da opinionista televisivo, soprattutto a bordocampo.