Nati oggi: Dino Zoff, il portiere del Mondiale ’82
Il 28 febbraio 1942, a Marian del Friuli, nasce Dino Zoff, tra i portieri più forti della storia del calcio. Cresce giocando nella squadra del suo paese, e a 14 anni, dopo essere stato rifiutato da Inter e Juventus, passa all’Udinese. Qui, in soli due anni, cresce di 22 centimetri, e nel 1962 gioca le sue prime partite in Serie A. I friulani, a fine stagione, scendono in Serie B, dove il giovane Zoff gioca la sua prima stagione da titolare. Poco spettacolare, efficace negli interventi, ma ancora troppo insicuro, i friulani si decidono a cederlo. Nel 1963, così, passa al Mantova, per fare il secondo di Santarelli. In realtà, ci mette poche settimane a invertire le gerarchie e diventare il numero 1 dei lombardi, con cui giocherà fino al 1967.
In quell’anno, Dino Zoff passa al Napoli, nell’ultimo giorno di mercato, affermandosi definitivamente come uno dei migliori del ruolo, e conquistando la Nazionale. Sarà lui a difendere i pali Azzurri nell’Europeo del 1968, l’unico vinto dall’Italia, nel doppio confronto con la Jugoslavia. Nel 1972, dopo 190 presenze e prestazioni ai limiti della perfezione, passa alla Juventus, la tappa più lunga e importante della sua carriera. Con la maglia bianconera disputa undici stagioni, senza mai saltare una partita. In quegli anni, festeggerà 6 campionati, una Coppa Uefa e due Coppe Italia. La sua ultima partita sarà la finale della Coppa dei Campioni del 1983 ad Atene, persa contro i tedeschi dell’Amburgo. Le ultime due gare della stagione, la doppia finale di Coppa Italia, le giocherà la sua storica riserva: Bodini.
Il mito di Dino Zoff, però, è legato principalmente alla vittoria della Coppa del Mondo del 1982, in Spagna. A 40 anni suonati, sarà il giocatore più vecchio ad aver vinto un Mondiale, e l’unico italiano ad aver vinto sia un europeo che un Mondiale. Ritiratosi, entra nello staff della Juventus come preparatore dei portieri, prima di una parentesi in Figc come selezionatore dell’Italia Olimpica. Nel 1988 torna alla Juve, questa volta come allenatore, vincendo una Coppa Uefa. Nel 1990 passa alla Lazio, che allenerà fino al 1994, diventandone Presidente fino al 1998. Torna sulla panchina biancoceleste in due occasioni, nel 1997 e nel 2001, al termine dell’esperienza come Ct della Nazionale. Alla guida degli Azzurri sfiora la vittoria dell’Europeo, perso ai supplementari contro la Francia. Lascia definitivamente il mondo del calcio nel 2005, dopo aver guidato, nella sua ultima esperienza in panchina, la Fiorentina, che salva dalla retrocessione.