Nati Oggi: Dick Nanninga, l’illusione Mondiale dell’Olanda

Dick Nanninga, l'illusione Mondiale dell'Olanda

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Il 17 gennaio 1949, a Groningen, nasce Dick Nanninga, al secolo Dirk Jacobus Willem Nanninga. Scomparso nel 2015, ha scritto una delle pagine più belle del calcio olandese, pur senza mai vincere nulla. La sua, in un calcio che negli anni Settanta vede già circolare contratti multimilionari, è una storia semplice, che vale la pena raccontare. Nel 1973 fa il suo esordio nel calcio professionistico, nelle fila del modesto Veendam, in seconda serie. Qui, al calcio abbina il lavoro, come muratore prima e come fioraio poi. Ossia dalla stagione successiva, quando passa nelle fila del Roda, club storico d’Olanda, in massima serie.

Dick Nanninga del Roda scriverà la storia. Nelle otto stagioni disputate in Eredivisie segna 107 reti, record ancora oggi imbattuto. Militando in un club di seconda fascia, riesce comunque ad entrare nel giro della Nazionale Olandese. Attaccante di peso, alto quasi un metro e novanta per 85 chili, non passa certo inosservato, neanche agli occhi di Ernst Happel, selezionatore austriaco dell’Olanda. Che, dopo una sola amichevole, nel 1978 decide di portarlo in Argentina, dove si giocano i Mondiali. Dick Nanninga non è un ragazzino, ha 29 anni, e di fronte l’occasione della vita.

Che sfrutta benissimo. L’Olanda, orfana di Johan Cruijff, che aveva lasciato la Nazionale l’anno precedente, conquista la sua seconda finale mondiale consecutiva. Di fronte, i padroni di casa dell’Argentina, spinti da 80.000 tifosi a Buenos Aires e da un Paese intero. La partita si mette in discesa per i padroni di casa, quando Mario Kempes segna la rete del vantaggio, al 38′. Partita dura, spigolosa, nervosa, che l’Olanda non riesce a raddrizzare. Al 58′ dalla panchina si alza Dick Nanninga, che prende il posto di Johnny Rep. Cambio azzeccatissimo, perché la fisicità del gigante di Groningen è esattamente ciò che ci vuole per sfruttare i tanti cross delle ali, puntualmente disinnescati da uno splendido Passarella. Almeno fino all’82’, quando Dick Nanninga segna la rete del pareggio.

A Buenos Aires scende il gelo, ma ai tempi supplementari l’Argentina la fa sua, vincendo alla fine per 3-1. Quello di Nanninga resterà l’unico gol segnato dall’Olanda su azione in una finale mondiale. Sul centravanti si accendono finalmente i riflettori e, soprattutto, si fa vivo l’Ajax. Che riceve un educato rifiuto: meglio giocare titolare al Roda, e lavorare nel suo negozio di fiori, che fare la riserva ai lancieri. Nel 1982 finisce addirittura ad Hong Kong, prima di tornare in Olanda, nel MVV, dove chiude la sua carriera nel 1986.