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Il 15 ottobre 1977, a Rouen, in Normandia, nasce David Trezeguet. Il padre, argentino, era stato un calciatore proprio nel Rouen, ma finita la carriera decide di fare ritorno a casa. È qui che cresce, calcisticamente, David, tra le fila del piccolo Platense, con cui esordisce nel massimo campionato argentino nel 1993.

Nel 1995 lo riporta in Francia il Monaco, ma nelle giovanili resterà ben poco. Insieme ad un altro ragazzo interessante, un certo Thierry Henry, fa sfaceli. Con il club monegasco vince due campionati, uno da riserva, quello del 1997, e uno da protagonista assoluto, nel 2000, quando segna 22 reti in 30 presenze.

Il suo talento on passa inosservato, dall’inizio del 1998 è nel giro della Nazionale francese, con cui gioca, e vince, il Mondiale di Francia. Ma, soprattutto, regala ai Bleus gli Europei del 2000: è suo il golden gol che ribalta gli Azzurri in finale. L’Italia, però, è nel suo destino, e qualche settimana dopo è la Juventus a bussare alla porta del Monaco con maggiore insistenza. O meglio, con 45 miliardi delle vecchie lire.

La prima stagione non è semplice, davanti a lui ci sono Filippo Inzaghi e Alex Del Piero, e nelle gerarchie di Carlo Ancelotti parte dietro. Eppure, finisce con 14 reti, miglior marcatore dei bianconeri. L’anno successivo, in panchina torna Marcello Lippi, Inzaghi finisce al Milan, e per Trezeguet si aprono le porte della titolarità. Con 24 reti si laurea capocannoniere (in coabitazione con Dario Hubner), vince il suo primo Scudetto e segna altri 8 gol in Champions League.

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Nel 2002/2003 arriva un altro Scudetto, il secondo consecutivo, mentre nel 2004 arriva la prima grande delusione. Dopo una stagione travagliata, segnata dagli infortuni, la Juventus si gioca la Champions League nella finale di Manchester contro il Milan. Dopo 120 minuti il risultato è ancora fermo sullo 0-0. Si va ai rigori, che saranno fatali ai bianconeri, con Trezeguet che si fa ipnotizzare da Dida.

L’anno peggiore, però, è il 2006. La Juventus resta invischiata nello scandalo Calciopoli, subendo la retrocessione d’ufficio e la revoca dello Scudetto del 2005. Ai Mondiali di Germania, invece, Trezeguet ha la chance di bissare il successo del 1998. In finale, di fronte ritrova l’Italia, ma parte dalla panchina. Entra al 100′, nei supplementari. Giusto in tempo per iscriversi alla lotteria dei rigori. Che, però, lo beffa un’altra volta. Il suo penalty finisce sulla traversa. Dopo aver soffocato l’urlo degli italiani nel 2000, gli Azzurri si rifanno, con gli interessi, a scapito di Trezeguet.

Che, da campione vero, resta alla Juventus anche nel purgatorio della Serie B, e fino al 2010, quando inizia un lungo girovagare tra Spagna, Emirati Arabi, Argentina e India, fino al definitivo ritiro nel 2014. Chiude con 171 reti in maglia Juventus, che ne fanno il miglior marcatore straniero della storia bianconera, e 328 reti in carriera, di cui 34 con la Nazionale Francese, il quarto più prolifico di sempre.