Il 12 dicembre 1984, a Hvidovre, in Danimarca, nasce Daniel Agger. Difensore centrale, dominante di testa, dotato di un ottimo sinistro, cresce nelle giovanili del Brøndby. Nel 2004 arriva la promozione in prima squadra, di cui diventa subito titolare e protagonista della cavalcata al titolo. Guadagna il premio di “Talento dell’anno 2004”, e conquista la prima chiamata in Nazionale. Con la maglia della Danimarca, nell’agosto del 2005, affronta l’Inghilterra: gli scandinavi vincono 4-1, e Agger annulla Wayne Rooney. Un infortunio lo tiene per mesi lontano dal campo, ma a gennaio del 2006 arriva comunque la chiamata del Liverpool.
Il primo scorcio di stagione è tormentato dagli infortuni, ma l’anno successivo entra finalmente, e costantemente, tra i titolari. La concorrenza è importante, perché nel Liverpool di quegli anni ci sono anche Jamie Carragher e Sami Hyypiä. In Premier League resterà fino al 2014, diventando una colonna dei Reds, con i quali mette insieme 353 presenze e 22 reti. Non sono annate ricche di vittorie dalle parti di Anfield, che proprio nell’ultima stagione di Daniel Agger perdono il tiolo all’ultima giornata.
Una Premier stregata sin dalla sua nascita, che nel 2014 però era stata a lungo in mano a Gerrard e compagni, capaci di farsi rimontare sei punti dal Manchester City nel giro di pochi giorni. Fatale, la sconfitta casalinga contro il Chelsea di Mourinho, che riapre il campionato, vinto come detto dai Citizens. Agger, a quel punto, decide di tornare in Danimarca, e chiudere la carriera nella squadra che lo ha lanciato, il Brøndby.
Fino al suo ritiro, nel 2016, ancora molto giovane, ma sempre alle prese con troppi problemi fisici, resta nel giro della Nazionale. Della Danimarca diventa capitano nel 2012, e in tutto giocherà 75 partite, segnando 12 reti. Partecipa, senza grossa fortuna, ai Mondiali del 2010 e agli Europei del 2012.