Nati oggi: Ciro Immobile, l’ultima “Scarpa d’Oro”
Il 20 febbraio 1990, a Torre Annunziata, nasce Ciro Immobile. Scartato da ragazzo dalle giovanili della Salernitana, cresce nel Sorrento, dove si fa notare da Ciro Ferrara, che nel 2007 lo porta nella Primavera della Juventus. In bianconero gioca due Tornei di Viareggio, mettendo a segno il record di reti – 10 – nel 2010. Attaccante prolifico, esordisce senza segnare in tutte le competizioni in cui gioca la Juventus, prima di iniziare la sua lunga scalata al vertice del calcio italiano ed europeo. Nel 2010 va in prestito al Siena, in Serie B, ma non trova spazio, e la seconda parte di stagione finisce al Grosseto. In tutto, due reti, una nella città del Palio, e una in Maremma.
Nell’estate del 2011, così, la Juventus lo gira in prestito al Pescara, ancora in Serie B. Sarà la prima sliding door nella carriera di Ciro Immobile. Che in Abruzzo, al fianco di Lorenzo Insigne, segna 28 reti in stagione, riportando la squadra allora allenata da Zeman in Serie A, dopo 20 anni. Nel frattempo, il Genoa compra metà del suo cartellino, e nel 2012 lo porta in Liguria, dove gioca la sua prima vera stagione in Serie A. Alla fine del campionato, in cui segna 5 reti, la Juve riscatta dal Genoa la sua metà, e lo gira, con la stessa formula, al Torino.
In granata, Ciro Immobile vive la sua definitiva consacrazione: 22 reti in 33 partite e titolo di capocannoniere. Diventa il tredicesimo giocatore nella storia a vincere la classifica marcatori sia in A che in B. Il Torino riscatta il cartellino dell’attaccante campano dalla Juve, e lo cede al Borussia Dortmund, per una cifra vicina ai 20 milioni di euro. Nel 2014, così, Immobile tenta l’avventura in Bundesliga. Non andrà bene, ha difficoltà ad ambientarsi e ad imparare la lingua, ma non è tutto da buttare. In Champions League, infatti, gioca 6 partite e segna 4 reti. Che non bastano a convincere i tedeschi, che lo cedono al Siviglia.
Neanche in Liga Ciro Immobile avrà fortuna, tanto che, dopo appena sei mesi, gli andalusi lo girano in prestito al Torino. Dopo i sei mesi nella sua ex squadra, alla porta del Siviglia bussa la Lazio, che nell’estate del 2016 lo acquista a titolo definitivo. Arrivato a Roma tra lo scetticismo, dopo due stagioni tutt’altro che esaltanti, in biancoceleste trova la sua dimensione. Segnando con una regolarità incredibile, ma crescendo anche tantissimo a livello tattico. Ad oggi, con la maglia della Lazio Ciro Immobile ha segnato 144 reti in 203 presenze. Numeri eccezionali, conditi da prestazioni generose e dal record di reti della scorsa stagione. 36 gol, come Higuain nel 2016, che gli sono valsi la vittoria della “Scarpa d’Oro” davanti a Lewandowski.
Ciro Immobile è anche uno dei tre giocatori ad aver vinto la classifica marcatori di Serie A con due maglie diverse, insieme a Zlatan Ibrahimovic e Luca Toni. Titolo di capocannoniere che, in totale, ha vinto in tre occasioni, come hanno saputo fare, tra i calciatori italiani, solo Aldo Boffi, Giuseppe Meazza, Roberto Pruzzo, Paolo Pulici, Gigi Riva e Giuseppe Signori. In Nazionale, invece, le cose sono andate, sin qui, in maniera diversa. Sempre in ballottaggio con l’amico Andrea Belotti, ha segnato 10 reti in 42 partite, partendo spesso dalla panchina.