Nati oggi: Christian Chivu

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Il 26 ottobre 1980, nella città industriale di Reșița, in Romania, nasce Christian Chivu. È qui, nel club locale, che fa tutta la trafila delle giovanili, fino all’approdo in prima squadra, nel 1997, quando esordisce nella prima divisione rumena. Difensore centrale moderno, all’occorrenza terzino, bravissimo con i piedi, chiude la stagione, non ancora maggiorenne, con 24 presenza e due reti. In estate passa all’Universitatea Craiova, dove resta una sola stagione, perché nel 1999 è l’Ajax a puntare su Chivu.

(Photo by Christof Koepsel/Bongarts/Getty Images)

In Olanda, sotto la guida di Ronald Koeman, gioca con una tale autorevolezza da guadagnarsi, nel 2001, ad appena 21 anni, la fascia di capitano. Nella stagione 2001/2002, insieme ad giovanissimo Zlatan Ibrahimovic, guida i lancieri alla conquista del Campionato e della Coppa dei Paesi Bassi. L’anno successivo arriva anche l’esordio in Champions League, con l’Ajax che cade solo ai quarti di finale, contro il Milan.

(Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Nel 2003, arriva la chiamata della Serie A: a volere Chivu è la Roma, che con il rumeno e Walter Samuel chiude il campionato con la miglior difesa della Serie. La stagione successiva, gli infortuni lo tengono a lungo lontano dal campo: da lì in avanti, saranno una costante della sua carriera. Dal 2005 al 2007 ha un nuovo compagno di reparto, Philippe Mexès, e con i giallorossi, alla fine della stagione 2006/2007, arriva il primo trofeo italiano, la Coppa Italia.

(Photo credit should read CHRISTOPHE SIMON/AFP via Getty Images)

In estate firma un quinquennale con l’Inter, che lo paga 16 milioni di euro. A Milano resterà fino al 2014, quando l’età ed i molteplici infortuni lo costringono al ritiro. In mezzo, ci sono cinque stagioni (le prime) giocate da protagonista, sia sotto la guida di Roberto Mancini, che con José Mourinho in panchina. È il periodo d’oro dell’Inter, e Chivu in quegli anni vince per tre volte il Campionato e, soprattutto, la Champions League del 2010. Nella finale di Madrid, contro il Bayern Monaco, è nell’undici titolare, schierato come terzino sinistro, riuscendo dell’impresa di annullare Robben. In nazionale le soddisfazioni sono decisamente minori: con la Romania, dal 1999 al 2011, non ha mai avuto il piacere di giocare un Mondiale, ma solo due Europei, nel 2000 e nel 2008.