Nati oggi: Casemiro, il volante del Real Madrid

(Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Il 23 febbraio 1992, a São José dos Campos, in Brasile, nasce Carlos Henrique José Francisco Venancio Casimiro, meglio noto come Casemiro. Cresce nelle giovanili del San Paolo, come centrocampista di interdizione e di impostazione, dotato di doti difensive eccezionali e capacità d’impostare l’azione. Esordisce nel massimo campionato brasiliano nel 2010, diventando il punto di riferimento della squadra paulista in mezzo al campo già nella stagione successiva. A gennaio del 2013 il Real Madrid lo porta in Spagna, in prestito con diritto di riscatto, e nei primi sei mesi Casemiro gioca con la seconda squadra dei Blanoc, il Castilla.

La stagione successiva il Real Madrid decide di riscattare Casemiro, per 6 milioni di euro, ed aggregarlo finalmente alla prima squadra. Nel suo primo anno spagnolo, in realtà, trova poco spazio, tanto che nel 2014, dopo la vittoria della sua prima Champions League, va in prestito al Porto. Qui gioca la sua prima stagione da titolare in Europa, mostrando tutto il suo valore, tanto che i dirigenti del club portoghese fanno di tutto per trattenerlo. Energie sprecate, perché il Real lo rivuole a Madrid, per farne il perno del suo centrocampo. Dalla stagione 2015/2016, ed in seguito con l’avvento di Zidane in panchina, è il titolare inamovibile del Real capace di vincere tre Champions League consecutive.

Nel 2010, ancora ai tempi del San Paolo, Casemiro gioca i primi scampoli di partita con la maglia del Brasile. Poche presenze, almeno fino al 2016, quando prende in mano anche la propria Nazionale. Guidandola, nel 2019, alla vittoria della Coppa America, con i verdeoro che superano in finale l Perù per 3-1. Negli anni, con la consapevolezza cresce anche l’attitudine al gol, tanto che sin qui, in stagione, ne ha già segnati 5. Tanti, per un volante considerato l’erede naturale di Cerezo, ma affermatosi ormai come uno dei migliori centrocampisti del mondo. Capace sia di interdire che di far ripartire l’azione e, ovviamente, di fare gol.