Nati oggi: Carles Puyol, més que un capitán
Il 13 aprile 1978, a La Pobla de Segur, in Catalunya, nasce Carles Puyol, uno dei giocatori più iconici della storia del Barcellona. Quella blaugrana, del resto, è l’unica maglia che abbia mai indossato in carriera. Entrato nella Masia a 17 anni, nel 1995, quindi relativamente tardi, nel 1997 esordisce con il Barcellona B. La seconda squadra, come succede spesso, funge da trampolino di lancio verso lidi ben più importanti. La prima gara di Liga la gioca il 2 ottobre 1999, in trasferta sul campo del Real Valladolid, come terzino destro. A lanciarlo in quel ruolo, che ricoprirà per due stagioni, è Louis Van Gaal.
Le spiccate doti di marcatore, però, suggeriscono un suo impiego al centro della difesa, dove diventa in breve tempo uno dei migliori interpreti del ruolo. Merito di un’applicazione tattica certosina, ma anche di un innato coraggio e senso dell’anticipo, uniti ad un’etica del lavoro con pochi eguali. Nel 2003 è già capitano del Barcellona, fulcro della squadra che verrà, vincolato da una clausola rescissoria di 180 milioni di euro. Carles Puyol è il Barcellona, ne sa interpretare al meglio lo spirito di appartenenza e l’ambizione di giocare un calcio bello e vincente, anche dalle retrovie. Di lui, Franco Baresi dirà: “Carles Puyol mette la propria faccia dove la maggior parte dei giocatori non metterebbe il piede“.
Dalla stagione 2004/2005 inizia la sua lunga collezione di successi, molti dei quali legati alla gestione di Pep Guardiola. In rapida successione, fino al 2014, anno in cui dà l’addio al calcio giocato, vince cinque Campionati spagnoli, tre Champions League, due Coppe di Spagna, due Supercoppe Uefa e due Coppe del Mondo per Club. Una volta appese le scarpette al chiodo, con 682 presenze e 24 reti alle spalle, entra nei quadri dirigenziali del club, da cui si dimetterà nel 2015. Con la maglia della Nazionale spagnola vince da protagonista prima l’Europeo del 2008, quindi il Mondiale del 2010. Carles Puyol segna la rete, pesantissima, che elimina la Germania in semifinale, e in finale tira su la barricata che l’Olanda non riuscirà a superare.