Nati Oggi: Beppe Baresi, il fratello maggiore di Franco

Beppe Baresi con il fratello Franco

Beppe Baresi con il fratello Franco

Il 7 febbraio 1958, a Travagliato, in provincia di Brescia, nasce Giuseppe, o meglio Beppe Baresi, il fratello maggiore di Franco, nato due anni dopo. I due fratelli entrano praticamente insieme nelle giovanili dell’Inter, grazie a Guido Settembrino. Il caso volle che Franco venisse scartato dal club nerazzurro, finendo al Milan, di cui ha scritto, da capitano, pagine importanti di storia. Beppe Baresi, invece, resta all’Inter, dove esordisce nel 1976, in Coppa Italia. La stagione successiva, sotto la guida di Eugenio Bersellini, diventa titolare, giocando sia da difensore centrale che da terzino. Alla fine del campionato arriva il primo trofeo, la Coppa Italia, la seconda nella storia dei nerazzurri, che superano in finale il Napoli di Gianni Di Marzio.

Due anni dopo, nel 1980, Beppe Baresi, schierato spesso da terzino destro da mister Bersellini, vince il suo primo scudetto. L’Inter, nell’anno del calcio scommesse, che spedisce in Serie B Milan e Lazio, chiude davanti a Juventus e Torino, trascinata dai gol di Altobelli, dalla fantasia di Beccalossi e dalla generosità di Oriali. Nelle due stagioni successive, l’Inter terminerà sempre lontanissima dalla vetta, ma nel 1982 riesce a mettere in bacheca un’altra Coppa Italia, superando il Torino nella doppia finale.

Per tornare sul tetto d’Italia, bisognerà aspettare l’avvento di Trapattoni, e la stagione 1988/1989, quella dello scudetto dei record. Che coincide, simbolicamente, con l’ultima annata giocata da protagonista da Beppe Baresi. Sarà un campionato dominato dall’inizio alla fine, senza storia: l’Inter chiude a 58 punti, 11 in più del Napoli di Maradona e 12 in più del Milan degli olandesi. Nell’epoca dei due punti a vittoria, un margina mai visto, ed una difesa – Mandorlini, Bergomi, Ferri, Baresi – impenetrabile. Beppe Baresi resta in nerazzurro fino al 1992, quando sceglie il Modena, in Serie B, per chiudere la carriera.

Appende gli scarpini al chiodo con il rimpianto di non aver mai trovato troppo spazio in Nazionale. All’Inter allenerà per qualche anno le giovanili, affiancando da vice Mourinho, Gasperini, Ranieri e Stramaccioni. Oggi è scout e responsabile delle academy nerazzurre in giro per il mondo.