Nati oggi: Bebeto, il gemello di Romario nel Brasile del ’94
Il 16 febbraio 1964, a Salvador, capitale dello Stato di Bahia, in Brasile, nasce José Roberto Gama de Oliveira, per tutti Bebeto. Cresce nelle giovanili del Vitòria, una delle squadre più importanti dello Stato, ma a 19 anni passa al Flamengo. A Rio de Janeiro, velocità e senso del gol ne fanno da subito uno dei giovani più interessanti del Paese. Nel 1989, capocannoniere del Campionato Carioca e miglior giocatore sudamericano dell’anno, passa al Vasco de Gama. Per Bebeto sarà un anno fondamentale, in cui trova continuità e reti anche con la maglia della Nazionale. Dove, in coppia con Romario, formerà negli anni successivi uno dei tandem d’attacco più letali in circolazione.
Ai Mondiali del 1990 in Italia, però, Bebeto gioca appena una partita, contro Costa Rica, a causa di un infortunio. Torna in Brasile, ma dopo due stagioni è finalmente pronto per il salto in Europa: sceglie la Liga e il Deportivo La Coruña. Qui, nella sua prima stagione, segna 29 reti, affermandosi come Pichichi del campionato, trascinando i galiziani al terzo posto e alla conquista della Coppa del Re. L’anno successivo, esordisce anche in Coppa Uefa, dove segna 3 reti in 4 partite. Ormai, è uno dei centravanti più forti del mondo, ma le big non sembrano accorgersi di lui che, intanto, è sempre più il fulcro del gioco offensivo del Brasile, ovviamente in coppia con il gemello Romario.
I due saranno protagonisti assoluti del Mondiale di Usa ’94: Bebeto segna 3 reti, Romario 5 ei il Brasile sale sul tetto del mondo. Contro l’Italia avrebbe dovuto calciare il quinto rigore, ma l’errore di Roberto Baggio rese inutile la sua trasformazione. Nel 1996 torna in Brasile, di nuovo al Flamengo, quindi tenta una nuova avventura in Spagna, al Siviglia, senza trovare spazio, prima di firmare con il suo primo club, il Vitòria.
Sono gli ultimi anni di carriera di Bebeto, vissuti tra Brasile, Messico e Giappone, ma con un’ultima avventura in Nazionale. A 34 anni, infatti, si ritrova di nuovo titolare del Brasile al Mondiale del 1998, in coppia con Ronaldo. Segna altre tre reti – uno splendido canto del cigno – ma in finale non può nulla contro i padroni di casa della Francia, che a Saint-Denis vincono 3-0. Per Bebeto è l’ultima partita con la maglia verdeoro, e nel 2002 saluterà definitivamente il calcio giocato, abbracciando, proprio come Romario, la politica.