Nasce a Barracas il 4 luglio 1926 Alfredo Di Stefano, autentica figura leggendaria del Real Madrid. Con 308 reti è per molti anni il miglior marcatore del Real, fino all’arrivo di Raul prima e Cristiano Ronaldo poi. Vince due volte il pallone d’oro, nel 1957 e nel 1959, è il primo a vincere il “Super pallone d’oro” nel 1989.
Nasce calcisticamente attaccante, è suo padre, ex difensore del River Plate ritiratosi a causa di un infortunio al ginocchio, a farlo avvicinare al calcio. Nel 1944 i genitori di Alfredo mandano una lettera di raccomandazione al River, così a 15 anni il piccolo Di Stefano fa un provino per gli argentini che supera brillantemente; nella stagione successiva viene promosso in prima squadra, vincendo il campionato, dopo una ventina d’anni dall’ultimo, nell’unica partita giocata dal ragazzo, tifosissimo del River Plate.
La partita che Di Stefano gioca è quella contro l’Huracan, squadra che lo chiede in prestito dal River Plate. Nei “Milionarios” non trova spazio così accetta il trasferimento in prestito all’Huracan per una stagione dove segna il goal più veloce della storia del campionato argentino.
Tornato al River Plate, viene impiegato con più continuità e contribuisce con 27 gol alla vittoria del campionato di cui diviene anche capo cannoniere. Dopo aver lasciato per una stagione la squadra a causa della leva obbligatoria; partecipa alla coppa dei campioni sudamericana, persa in finale contro il Vasco Da Gama, nella quale segna 4 gol in 6 partite.
Alfredo Di Stefano fu anche ad un passo dal Torino: dopo l’amichevole tra il River Plate ed i granata in onore dei caduti di Superga, viene promesso ai granata; ma lui si accorda in segreto con i colombiani del Milionarios, vincendo il campionato nel 1950 – 1951 e 1953, diventandone anche capocannoniere. Nel 1953 si trasferisce in Spagna dopo aver segnato 267 reti in 292 incontri.
Nel 1952 il Real Madrid organizza un torneo amichevole con il River Plate. Gli argentini declinano l’invito e suggeriscono di invitare il Milionarios. La squadra colombiana vince il torneo ed il Presidente del Real, Santiago Bernabeu, si accorge delle potenzialità del ragazzo e tenta di acquistarlo. Il problema è che i Milionarios non giocano in un campionato regolamentato dalla FIFA, quindi non possono tesserare il ragazzo. Nel frattempo lo ingaggia il Barcellona per 150 milioni di Lire italiane dal River Plate, squadra sotto l’egemonia della FIFA. Nel 1953 il ragazzo fugge in Argentina e nel frattempo la Colombia decide di affiliarsi alla FIFA. Tutti i trasferimenti diventano irregolari, compreso quello di Di Stefano, passato dal River al Milionarios. Inizia un testa a testa tra Real e Barcellona che si conclude solo nel 1953 con l’intervento di un mediatore che decide di far giocare Di Stefano per 2 stagioni nel Real: dal 53 al 55, e due stagioni nei blaugrana; dal 54 al 57. Il Barça, a causa di divergenze con alcuni soci del club, decide di cedere tutti i diritti sul giocatore al Real Madrid.
Il 22 settembre del 1953 esordisce finalmente nel Real Madrid dove diventerà una leggenda vivente. Vince le prime 5 edizioni della neonata coppa dei campioni e nel frattempo diventai miglior goleador della “casa Blanca” di tutti i tempi. Durante queste 5 memorabili stagioni, il Real si rafforza anche con i suggerimenti del bomber argentino. Nel frattempo, ai trionfi europei unisce anche quelli in campionato dove è quasi sempre capocannoniere. Nelle 5 finali il Real sconfigge lo Stade de Reims, Fiorentina, Milan, di nuovo lo Stade de Reims e l’Einthracht di Francoforte, tutti gli atti conclusivi portano la sua firma. In 2 edizioni delle 5 coppe vinte diventa anche capo cannoniere.
La stagione 63/64 è l’ultima di Di Stefano con la maglia del Real Madrid. In quella stagione perde la finale di coppa dei campioni contro l’Inter di Helenio Herrera. Ne perde anche un’altra, quella con il Benfica di Eusebio nel 1962.
Il Presidente Bernabeu gli propone il rinnovo di contratto come dirigente, non come giocatore. Di Stefano rifiuta la proposta e accetta per ripicca la corte dell’Espanyol. Il Presidente Bernabeu, così, lo espelle a vita dai Blancos. Tre anni più tardi gli concede di svolgere la partita d’addio contro il Celtic di Glasgow. Lascia il Real Madrid dopo 11 anni, realizzando 418 goal in 510 partite. Nella sua carriera segna complessivamente 893 reti in 1196 incontri, contando anche i match non ufficiali.