L’Editoriale – Buona la prima (da Campione)! Il Napoli supera anche i Viola
All’esordio, al Maradona, da Campione d’Italia il Napoli super di misura i Viola e si concede al giubilo del Maradona, di seguito l’Editoriale per Calcio in Pillole.
L’Editoriale – Buona la prima (da Campione)! Il Napoli supera anche i Viola
Ci si era chiesti, alla vigilia del match, quale sarebbe stato l’approccio dei Campioni d’Italia alla gara. Ad obiettivo raggiunto il Napoli avrebbe potuto concedersi a deleterie rilassatezze. Ha prevalso, tuttavia, il santo agonismo dell’entusiasmo.
Ne consegue una partita godibile sin dai primissimi minuti. Le squadre si disimpegnano in una pressione costante, e nella ricerca continua del corridoio giusto. Quarta e prima della classe per possesso medio in campionato offrono pieno sfoggio delle proprie capacità di gestione. Quando le squadre entrano in possesso della sfera è tutto uno scorrere di soluzioni di gioco. Sono soprattutto i Viola a prolungarsi nel controllo della palla. Il Napoli, infatti, conferma la tendenza alla verticalizzazione rapida. Gli uomini di Italiano non disdegnano l’orizzontalità, attendendo pazientemente quel che può essere l’inserimento giusto.
Nella prima mezz’ora la circolazione palla premia gli ospiti. La Fiorentina riesce difatti a trovate l’area di rigore con maggiore continuità, ricercando in Jovic il finalizzatore della mole di gioco. La poca precisione e la complicità di Gollini negano ai toscani di concretizzare lo sforzo di gioco.
Col passare dei minuti il Napoli ritrova confidenze con la profondità, e con il suo killer. Le imbeccate per Osimhen si susseguono con una continuità che gli azzurri parevano aver smarrito nell’ultimo mese. Anche per il nigeriano, però, la precisione è un fattore con cui dover fare i conti.
La Fiorentina, tuttavia, paga caro l’inesperienza e la disabitudine nel rettangolo più importante del prato.
Ad inizio ripresa la pressione alta e costante degli azzurri – tratto identitario della squadra – porta Lobotka a conquistare un pallone d’oro, a tu per tu con Terracciano. Assecondando la disperazione protettiva che spesso attanaglia chi, della propria area, non è avvezzo, Amrabat tira giù lo slovacco ed invita il direttore di gara a fischiare il penalty. La stagione del trionfo partenopeo si conferma nera all’altezza degli undici metri. Così anche il realizzatore principe della competizione torna a fallire il bersaglio dal dischetto.
Il destino e l’ingenuità offrono al nigeriano l’opportunità di riscattarsi. Kvaratskhelia si muove sinuosamente nella consueta danza intorno al pallone. I toscani pagano ancora la cinica infallibilità di una dura legge di vita. L’uomo sbagliato al momento sbagliato. Gonzalez si fa attrarre dal pallone, e dall’istinto di intervenire. Fischio, rigore e, questa volta, realizzazione.
La Fiorentina abbozza una reazione d’orgoglio ma i ritmi alti della prima metà di gioco impediscono ai Viola di poter davvero concretizzare i propri sforzi.
L’Editoriale – Buona la prima (da Campione)! Il Napoli supera anche i Viola
La Fiorentina non trova punti, ma riscontri sulla propria identità di gioco. I ragazzi di Italiano non raccolgono quanto meritato, probabilmente. Il primo tempo aveva visto i Gigliati sovrastare il Napoli nella gestione palla. Il 41% dei padroni di casa, nel primo tempo, è tanta roba per la Fiorentina. Per scorrevolezza, aggressività ed attenzione la partita dei Viola lasciava auspicare presagi ottimistici anche per la ripresa. Al rientro la squadra ha invece risentito di quella che è stata una seconda parte di stagione di intensità e qualità encomiabili. A tal motivo, ciò che potrà rincuorare i tifosi Viola è la consapevolezza che, anche dinnanzi ai Campioni, la Fiorentina non ha rinnegato le proprie consuetudini. Usualità da grande squadra, usualità da club europeo. Perché, con questa consapevolezza, l’Europa attende la Viola alla volata finale.
Un’opportunità per tornare al successo. Aprile non era stato docile con la fame di vittoria degli azzurri. In poco meno di dieci partite il Napoli era riuscito a raccogliere soltanto due vittorie. Oggi i tifosi partenopei possono imoreziosire lo scrigno delle gioie con i tre punti del Maradona. Un’opportunità per ritrovare vecchie – e vincenti – logiche di gioco. Il trionfo tricolore pare aver (ri)consegnato alla squadra quell’atletismo che era stato fondamento del percorso napoletano. È, soprattutto, un’opportunità per concedersi al meglio alla meritata passerella del Maradona. Nell’abbraccio di sessanta mila tinti d’azzurro, e nella riconoscenza di milioni sparsi per il Mondo.