Introduzione, probabili formazioni e come vedere in TV la sfida tra Napoli e Verona, in programma oggi alle ore 18:00 allo Stadio Maradona. Tutto su Calcio in Pillole.
Un esito che potrebbe sembrare già scritto, quello tra Napoli e Verona. Sottovalutare i veneti, tuttavia, potrebbe essere errore fatale per gli azzurri. Il Verona ha raccolto incoraggianti risultati nelle ultime esibizioni, nutrendo ampie speranze di salvezza per il termine della stagione. Inoltre, i gialloblù hanno già inferto ai campani una dura lezione di sport e delusione. Un Napoli Gattusiano, infatti, vedeva infrangere i propri sogni di gloria all’ultima giornata, proprio contro un coriaceo Verona da trasferta.
Una vita fa, certo. La storia ha saputo riservare margine di dimenticanza ai tifosi azzurri. L’ultimo precedente tra le due squadre è stato il primo atto della lunga cavalcata napoletana verso il primato. Un 2-5 senza storia che ha visto la prima rete italiana del talento georgiano. L’ultimo incontro al Maradona, invece, risale al novembre del 2021. I veronesi riuscirono a fermare il Napoli sull’uno a uno. Fu Di Lorenzo a rispondere al vantaggio di… Simeone! I precedenti tra le due formazioni, in Serie A, constano di 59 incontri: 32 i successi azzurri, 13 quelli veronesi e 14 i pareggi.
Al Napoli mancano, virtualmente, dodici punti per coronare un sogno atteso trentatré anni. Quattro vittorie, a cominciare dal Verona. È il risultato di un percorso impeccabile, e di un primato mai in discussione. La capolista, in testa con 74 punti (2,55 a partita), giungerà all’appuntamento di campionato dopo l’estenuante impegno europeo contro il Milan.
Ciò che maggiormente è parso evidente nella sfida di San Siro è l’esigenza, nella manovra azzurra, di un finalizzatore. Un nove di ruolo che possa concretizzare la mole di gioco partenopea. Gli uomini di Spalletti, infatti, paiono essere tornati ai ritmi consueti, riuscendo a garantire un fraseggio di qualità e soluzioni di gioco valide. Una manovra tornata a brillare, con una certa velocità. Il dato sul possesso palla, in quel di Milano, testimonia quanto detto. Un 54% che ben si sposa con le abitudini partenopee. D’altronde, il Napoli è la squadra che vanta il primato stagionale nel possesso, con un 33’57” che stacca ampiamente il Monza secondo.
La squadra campana, però, nella trasferta milanese non è mai riuscita a riempire l’area di rigore. Inoltre, anche le corsie hanno dovuto rivelare una certa sterilità offensiva, non potendo esse sfruttare cross da recapitare ad un ‘nueve’ (vero) d’attacco. Storia che, probabilmente, sarà destinata a ripetersi. Almeno sino all’impegno di quest’oggi. Simeone si vedrà costretto ai box almeno per altre due settimane, mentre Osimhen potrebbe essere impiegato, verosimilmente, soltanto nei minuti finali. Dunque, spazio a Raspadori, e ad un undici completamente rivoluzionato. A giusta ragione si potrebbe dire. Il terzo ascuddeto sembra ormai soltanto una questione di matematica. L’impegno che davvero potrà decidere sorti europee ancora in bilico, invece, è quello di martedì. Il massiccio turnover di oggi è chiaramente inquadrabile in tal senso.
Jack Raspadori, pertanto, dovrà fornire risposte. Anzitutto entrare nel vivo di una manovra che, negli ultimi mesi e complice un impiego men che centellinato, non l’ha mai visto realmente coinvolto. Adeguarsi alle logiche offensive della squadra, e tornare a garantire produttività offensiva (l’xG di Rasoadori, sin qui, vanta soltanto un 0,37).
Anche Kim ed Anguissa dovrebbero essere tra i titolari della sfida contro gli scaligeri. Per i due non ci sarà impegno europeo che tenga, la squalifica negherà ai due pilastri di poter contendere la qualificazione al Milan. Non si esclude un rodaggio per Juan Jesus e Ndombele. Il francese ed il brasiliano sono i principali indiziati alla titolarità nella gara di ritorno, e potrebbero esigere maggiore confidenza con campo e dinamiche di squadra. Se il centrocampista potrebbe entrare a partita in corso, l’ex Roma ed Inter potrebbe essere dell’undici iniziale.
Al terzultimo posto, a quota ventidue punti (0,76 per gara), il Verona potrebbe davvero realizzare un miracolo sportivo. Una salvezza che potrebbe divenire realtà. Merito di una seconda parte di stagione all’insegna del risultato ritrovato, e della speranza. Soprattutto di un duo Bocchetti-Zaffaroni che ha saputo conferire al Verona solidità ed affidabilità. Basti pensare che, sino alla pausa Mondiali, la squadra veneta aveva conquistato soltanto cinque punti. Dalla ripresa del campionato, invece, gli scaligeri hanno totalizzato ben diciassette degli attuali ventidue. Un ruolino di marcia su cui si è tornata a costruire l’ambizione di una permanenza che, dopo il tracollo spezzino contro la Lazio, pare davvero potersi realizzare. In caso di successo al Maradona, seppur proibitivo, il Verona salirebbe a quota venticinque. Soltanto un punto separerebbe Zaffaroni dal quartultimo posto.
I veneti sono tornati ad una compattezza ed organizzazione che possa consentire competitività alla squadra. Il reparto arretrato scaligero sembra vantare nuova verve, soprattutto un assestamento funzionale. Anche in questo caso, la squadra dimostra come la sosta mondiale abbia decretato un prima ed un dopo. Sino a novembre il Verona aveva incassato la bellezza di 29 reti. Da gennaio i gol sono soltanto 15. Il totale delle marcature subite è di 43 (1,48 per match), e vale il quindicesimo posto in campionato.
Ciò che ancora manca alla squadra è la produttività offensiva. I veneti hanno denotato, sino ad oggi, una certa sterilità. Il risultato di un gioco che non può giovarsi certo di troppo talento, e dunque impossibilitato a pretendere espressioni di calcio eccelse. Le reti realizzate sono infatti soltanto 24 (0,83 per partita). È un dato che porta i veronesi al penultimo posto in Serie A. Il secondo peggior attacco del campionato nostrano. Ciononostante, è interessante notare come il Verona si piazzi al quinto posto in Italia per pali e traverse (12), e corner conquistati (149). Il reparto offensivo gialloblù dovrà sfruttare l’occasione di un Napoli senza i cardini di una rosa, fino ad oggi, intoccabile nei suoi elementi principali.
Tre gli ex della sfida tra le formazioni di Napoli e Verona. Il difensore Amir Rrahmani ha vestito la maglia scaligera nella stagione 2019-2020, nella celebre coppia di reparto con Kumbulla. Avvalendosi della sapiente guida di Juric, in una stagione più che positiva per la squadra, il kosovaro si conquistò il trasferimento in azzurro, lanciando la carriera verso ambizioni elevate. Simone Verdi, invece, è stato un calciatore azzurro nella stagione 2018-2019. Un anno poco felice per l’ex Bologna, all’insegna dello scarso minutaggio e di un infortunio che tenne l’attaccante lontano dai campi per ben due mesi. Non sarà del match di oggi Giovanni Simeone. L’argentino ha vissuto a Verona una giovinezza (calcistica) nuova, rilanciandosi ai grandi numeri. Dopo stagioni deludenti a Firenze e Cagliari, Simeone ha totalizzato diciassette reti in trentacinque presenza in maglia gialloblù.
Napoli: Meret; Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Demme, Elmas; Politano, Lozano, Raspadori. Allenatore: Luciano Spalletti.
Verona: Montipò; Dawidowicz, Hien, Ceccherini; Faraoni, Tameze, Duda, Depaoli; Ngonge, Lasagna; Djuric. Allenatore: Marco Zaffaroni.
Il match sarà visibile in streaming sulla piattaforma Dazn, con telecronaca di Pierluigi Pardo e Andrea Stramaccioni. Sarà inoltre possibile assistere alla partita, in caso di abbonamento congiunto, sul canale 214 ‘Zona Dazn’ di Sky.