Napoli, un cinismo da Scudetto: ma serve anche il gioco

Napoli Scudetto

(Photo by Alessandro Garofalo, LaPresse) Calcioinpillole.com

Il Napoli non si ferma e ieri i partenopei hanno vinto ancora, battendo di misura il Lecce per 1-0 al Maradona al termine di una partita difficile e combattuta e che la squadra di Conte è riuscita a portare via grazie alla rete in tap-in di Di Lorenzo nel secondo tempo. 3 punti pesanti e che tengono i partenopei in vetta alla classifica a 22 punti e in casa Napoli fanno riapparire il sogno Scudetto.

É un Napoli formato Scudetto e sono i risultati e i fatti a dirlo. Dopo lo scioccante inizio di campionato con la sorprendente sconfitta per 3-0 contro il Verona, il Napoli ha infilato una serie positiva di 7 vittorie e 1 pareggio (a Torino contro la Juventus), nelle successive otto partite. Un ruolino di marcia che ha permesso alla squadra di Antonio Conte di pendersi il primo posto in solitaria.

Napoli Scudetto
(Photo by Alessandro Garofalo, LaPresse) Calcioinpillole.com

Napoli, cinismo e carattere da squadra che può vincere lo Scudetto. Ma il gioco e le idee latitano. Da martedì col Milan inizia la “vera” stagione

Un Napoli che si è ricompattato dopo quello scivolone e che ha cominciato a trovare inanzitutto una propria identità tattica, con Conte che dopo le primissime uscite costruite sul 3-4-2-1 ha scelto di virare sul 4-2-3-1 appena ha avuto a disposizione Scott McTominay, uno dei più importanti colpi estivi del calciomercato assieme a Romelu Lukaku, con l’attaccante belga che da subito si è rivelato quanto mai fondamentale come riferimento totale dell’attacco del Napoli.

I partenopei si sono messi a disposizione dei dettami essenziali del proprio allenatore e hanno cominciato a macinare risultati utili, a partire da una compattezza difensiva che vede il Napoli difendersi quasi come un blocco unico. Una squadra il Napoli che in questa prima parte di campionato ha palesato punti di forza in un pressng organizzato e offensivo e atto soprattutto a far receepire palla a Romelu Lukaku, con il centravanti belga chiamato a quel lavoro di protezione del pallone e di sponda per favorire poi gli inserimenti delle ali e dei centrocampisti.

Le vittorie “sporche” che fanno morale. Ma servirà alzare il livello contro le big

Questo il Napoli di Conte, sicuramente abile anche in campo aperto grazie al talento di un elemento come Kvaratskhelia o di David Neres, altro acquisto estivo. Le ultime due partite però contro Empoli e ieri contro il Lecce, hanno aperto qualche crepa o almeno qualche dubbio circa il valore dell’idea del gioco del Napoli. Settimana scorsa contro i toscani, il Napoli è andato in estrema difficoltà contro la formazione di D’Aversa, abilissima a bloccare i rifornimento a Lukaku e a sorprendere in aggressività e in intensità la formazione campana. Che è stata brava a reggere nel momento complicato, e poi ottenere il massimo possibile alla prima occasione utile. Con il rigore guadagnato da Politano e trasformato da Kvaratskhelia. 1-0 di carattere e cinismo pur dentro una brutta prestazione dove il Napoli non meritava pienamente di vincere.

Va detto che la squadra di Conte aveva subito nel primo tempo anche la partita precedente contro il Como, dove fin quando gli uomini di Fabregas hanno retto nel ritmo hann saputo giocare alla pari e meglio del Napoli, che poi l’ha ribaltata con un’azione di recupero alto che ha poi trasformato in rigore (realizzato con Lukaku) e chiusa in ripartenza con Neres. Il Napoli vince ma non convince, perchè attualmente la formazione azzurra è molto prevedibile nella sua manovra offensiva che è quasi esclusivamente legata all’appoggio e ai movimenti su Lukaku, e non ha molte altre varianti in tema in fase di possesso.

Napoli Scudetto
(Photo by Alessandro Garofalo, LaPresse) Calcioinpillole.com

Col Milan inizia un tour de force dove si capirà il vero Napoli

E come dire anche ieri contro il Lecce il Napoli se l’è vista brutta. Una partita preparata molto bene dagli uomini di Gotti, che hanno intasato le linee centrali per non far avere palla a Lukaku e proteggersi bene anche nelle linee esterne, per quanto ieri mancassero dall’inizio i due titolari Kvaratskhelia e Politano.

Un Napoli anche più vulnerabile del solito in fase difensiva, e che ha rischiato più di una volta di capitolare sulle molte ripartenze veloci dei pugliesi e su cui è stato graziato dall’imprecisione tecnica degli avanti giallorossi. Ennesima partita complicata del Napoli e non giocata bene e senza alterazioni allo schema base, ma risolta ancora con una palla inattiva. Corner, stacco di McTominay, Falcone non trattiene e Di Lorenzo insacca. 3 punti pesanti come un macigno e che hanno spedito il Napoli a +5 dall’Inter e a +6 dalla Juventus (in attesa dello scontro diretto di oggi), e una vittoria di carattere e rabbia che piacciono tanto a Conte. Che però a partire da martedì col big match con il Milan a San Siro, dovrà mettersi d’impegno e capire davvero che tipo di squadra è la sua squadra e se può bastare solo questo al Napoli per puntare allo Scudetto. Martedì il Milan, poi l’Atalanta e prima della sosta la sfida ancora a San Siro ma contro l’Inter. E dopo la sosta Roma, Torino e la doppia partita in Coppa Italia e campioanto contro la Lazio. Il Napoli è forte, e compatto, è cinico. Tre caratteristiche da titolo, ma manca il gioco e con le big e per continuare a sognare servirà anche quello.