Viglia di conferenza stampa per il Napoli di Luciano Spalletti, che ha presentato alla stampa il match di domani sera contro il Legia Varsavia. L’allenatore dei partenopei mira al sorpasso, possibile solo grazie ad una vittoria.
“Non abbiamo una squadra che si è indebolita. Abbiamo una rosa che ci permette di poter sostituire qualche calciatore che ha giocato più spesso. Siamo venuti qui per vincere la partita. L’Europa League è una competizione a cui teniamo. Sappiamo che è una gara difficile, però la ricerca è la vittoria”.
Sulle assenze: “Non dovete preoccuparvi dei minuti non giocati, ma dovete preoccuparvi di cosa fare per aiutare la squadra a vincere nei minuti giocati. Le facce le fanno loro quando tu li scegli, vedremo che faccia faranno. Quelli che sono qui giocano tutti. Con le 5 sostituzioni c’è il 50% di possibilità di giocare, prima con le 3 sostituzioni c’era il 25%. E’ importante questa cosa, per lo spettacolo, per ribaltare una partita, per vedere più contenti i calciatori. E’ il raggiungimento di un risultato importante quello delle 5 sostituzioni. E poi hanno più possibilità di far vedere quelle che sono le loro qualità. A noi non manca niente. Abbiamo una squadra forte. L’unica possibilità per soddisfare la forza della squadra è la vittoria”.
Juan Jesus titolare: “E’ un giocatore muscolare, fisico, resistentissimo. Per cui mi aspetto che possa andare a mettere a posto questa difficoltà momentanea per il ruolo del centrale. Nell’economia della partita può darsi che ci sia la possibilità di togliergli qualche minuto domani, dipenderà dal tipo di partita che verrà fuori, da lui come si sente. Perché la partita reale dà sensazioni differenti rispetto alle valutazioni. Ma il ragazzo dal punto di vista fisico è davvero una belva, diventa difficile trovargli un difetto”.
Quanto tiene il Napoli all’Europa League: “Perché dovremmo tenerci poco? Questa storia faccio fatica a capirlo. Io mando dei segnali ai calciatori che hanno giocato meno causa infortunio, tipo Demme o altri, dicendo che non importa giocarla? Sarebbe sbagliato, fallimentare dal punto di vista professionale. Loro devono poter esprimere il loro talento, la loro qualità in un contesto reale. Non gli si fa fare le partite per finta ai professionisti che abbiamo noi“.