Napoli, Spalletti: “Sarà difficilissimo riconfermarsi tra le prime quattro”
Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, ha parlato della squadra e delle difficoltà che sorgeranno nella prossima stagione, in un’intervista rilasciata ai microfoni di Sky. Ecco le sue parole, riportate da Calciomercato.com.
Napoli, le parole di Spalletti sulla prossima stagione
Le aspettative sulla prossima stagione
“Cosa mi aspetto dalla prossima stagione? Quando alleno una squadra, i miei calciatori sono tutto: quel che può fare la differenza quest’anno è che sono in una città che ha questa passione infinita per questi colori. Per un tentativo di fare cose importanti”.
Sulle responsabilità che la squadra dovrà prendersi
“Noi dobbiamo stare al gioco. Dobbiamo prendersi le responsabilità che vuole la piazza, e che naturalmente merita anche una squadra di alto livello, come quella del Napoli. Quindi abbiamo tutti delle aspettative e vogliamo fare come l’anno precedente”.
Sul sogno scudetto
“E se chiederanno lo scudetto? Non sarebbe nulla di nuovo (ride, ndr). Vista la stagione precedente, con grandi risultati e grandi partite. Siamo stati in un piazzamento Champions da quando siamo partiti e ci siamo arrivati con largo anticipo. Poi ci sono delle partite dove potevamo fare qualcosa di più, quelle fanno male a tutti”.
Sul riconfermarsi tra le prime quattro
“Però poi bisogna considerare il percorso importante di crescita della squadra, su campi difficilissimi. È chiaro che ora si aspettano tutti che vengano rifatte quelle vittorie, però non è facile: non si parte a +9 dalla Juve e con quella distanza da Roma e Lazio, quindi rientrare fra le prime quattro sarà difficilissimo. Poi se siam bravi come l’anno scorso, dobbiamo ripeterci e provare a lottare con le squadre in alto in classifica. Tutto abbastanza normale”.
Sulle caratteristiche che deve avere un suo portiere
“Il portiere deve saper giocare coi compagni e dev’esser bravo coi piedi. Il futuro dei portieri per me è che addirittura uscirà fuori dalla lunetta, nessuno vuole un portiere che non sappia giocare con i piedi. Poi è giusto che debba anche saper parare. Ma su un gol subito per un portiere che esce e sbaglia, ce ne sono 10 di gol fatti grazie al suo apporto alla manovra”.