Napoli, Spalletti: “Dovremo rinnovarci. Pjanic? Ho già Lobotka…”
Domani, alle 12:30, il Napoli chiuderà il proprio campionato con la trasferta di La Spezia. Azzurri già aritmeticamente al terzo posto e proiettati a quella che sarà la prossima stagione. Ne ha parlato proprio il tecnico del Napoli Luciano Spalletti in conferenza stampa. Ecco quanto dichiarato.
🎙#Spalletti “La competitività di una squadra dipende da tanti fattori. Dobbiamo avere la capacità di rinnovarci restando competitivi tenendo conto del periodo di adattamento dei calciatori”#SpeziaNapoli
— Official SSC Napoli (@sscnapoli) May 21, 2022
Napoli, le parole di Spalletti in conferenza stampa
Raggiunta la Champions in anticipo, potete proiettarvi al futuro e ci sono stati diversi incontri
“E’ una domanda alla quale è difficile rispondere ora, se non impossibile. La competitività di una squadra dipende da molti fattori come ben sapete, per noi serve la capacità di rinnovarsi in una situazione di fine ciclo. C’erano diversi a scadenza di contratto e poi alcuni che hanno un’età, come qualcuno, e la società valuta anche queste cose qui. Bisogna andare a rinnovarsi restando competitivi, sapendo che poi nel calcio per i nuovi o i giovani ci sono dei periodi di adattamento da considerare, e la capacità di rinnovarsi anche degli avversari che tenteranno di rientrare nella Champions. Il primo obiettivo di tutte le società è quello, poi è chiaro che i campionati non sono mai uguali e non è che si partirà dalla classifica di quest’anno. Si ripartirà tutti da zero con equilibrio e ci sarà una squadra in più dentro e in più la Fiorentina con gli investimenti del club ed il lavoro di Italiano che s’è visto il condominio si allargherà di un appartamento e bisognerà essere bravi. In questa competitività di 8 squadre non sarà scontato andare in Champions, ci sta che qualche volta dover rincorrere e rimontare addosso al top della classifica”
Koulibaly molto chiacchierato, lei ha le catene a portata di mano?
“Anche l’anno scorso si parlava di tante cessioni, ma poi non è successo. Solo quelli a scadenza sono andati via. Se lei avesse Koulibaly in squadra, come me, come la pensiamo? Per me diventa incedibile, come l’anno scorso, sono quei giocatori disponibili a dare sempre una mano a tutti, hanno la capacità di mettere mano dove c’è bisogno quando sale il livello della singola gara, lui diventa grosso in base alla necessità. Quando non va è perché non vuole strafare, per me è incedibile anche perché noi vogliamo fare un altro campionato importante. Si prende un altro più giovane, si dice, ma poi si compra un calcio, un leader come lui lo si diventa negli anni in questa città respirando la passione che c’è e che restituisce in campo”.
Ci sono dei punti fermi secondo lei da cui ripartire oltre Koulibaly?
“Conosco bene la società, la gestione sportiva, gli scout, vengono agli allenamenti, io ho fiducia in queste persone con cui parla, ma è altrettanto scontato che avremo bisogno di integrazioni di qualità di proporzioni uguali alle eventuali partenze. La competitività passa da squadre come la Juventus, che vorrà vincere il campionato, come l’Inter, il Milan, per cui servirà un adattamento e quindi qualità da mettere subito per reggere questi colossi”.
ADL ha detto che dipende da Koulibaly, lei ha parlato con Kalidou?
“Sì, sono fortunato nel starci a contatto, in conseguenza di questa dichiarazione specifica di ADL non so, però sono convinto che la società sa bene il valore di Kalidou e si fa il gioco delle parti. Spero ci sia la possibilità di trovare un punto d’incontro, Kalidou non è uguale agli altri per troppi motivi, probabilmente per qualcuno serve un’attenzione differente. Sono tutte cose che vedremo nei prossimi giorni”.
Su Mertens e Osimhen insieme
“Ultimamente ha giocato spesso titolare Mertens, farlo giocare con Osimhen e Anguissa in campo è diverso da farli giocare senza Anguissa. Per allargare un po’ il discorso”.
Mertens ed Ospina, in scadenza, continueranno la loro avventura a Napoli?
“Poteva essere pericoloso il fine ciclo di alcuni elementi, diversi leader sono a scadenza, la partenza del capitano che sapevamo già da gennaio. C’era da gestire la situazione nonostante la sua eccezionale e totale professionalità e disponibilità, e gli rinnovo i complimenti, ma perderli proprio tutti tutti credo… devo ripetere che si può comprare il calciatore ma per avere l’uomo squadra servono anni nello spogliatoio. Tecnicamente la storia parla poi per Mertens, anche quest’anno è stato importantissimo, e si vede quando c’è in campo lui. Lo stesso per Ospina, hanno un’esperienza da trasferire anche quando non parlano, David è uno che parla pochisimo, dolcissimo, non ha bisogno di alzare la voce per avere l’attenzione dei compagni. La società farà queste valutazioni”.
Su Di Lorenzo e Mario Rui: quanto è importante poter proseguire con loro?
“Sì, altrimenti se ne mettono in ballo troppi, se si mette dentro anche questi. Poi è dura trovare certezze. Io questi due qui non ho mai pensato di farci mercato. Poi se parte Ghoulam il terzino sinistro dovremo trovarlo per forza, lì Mario Rui ha fatto vedere qualità professionali oltre che in campo perché deve gestire l’extra dell’impiego di tutte le gare, come fanno i campioni, è quasi impossibile giocarle tutte e ripetersi”.
Vale più Insigne per i napoletani o Totti per i romani?
“Secondo me sono ugualmente due calciatori fenomenali, due di quelli che piacciono ai bambini, per cui sognano di diventare calciatori, per quelle giocate lì. Quelli che fanno la differenza se sostenuti e se abbinano anche corsa, recuperi, contrasti, quelli che i giocatori vogliano, con una giocata ti cancellano tutto quello che hai scritto alla lavagna. Insigne non so poi se avrà messo a fuoco nei suoi pensieri che svegliarsi a Toronto o in altri posti è diverso che svegliarsi a Napoli, mi piacerebbe vederlo la prima volta (ride, ndr) che capirà che è lontano dalle sue radici. Succederà anche a lui, è successo a tanti, Napoli ti sta sulla pelle quando sei un leader come lui. Potrebbe mettersi un bel quadro quando si sveglia. Napoli o Roma come energia? Lascio decidere lei (ride, ndr)”.
Ancora sul mercato
“Succederà poco anche quest’anno in termini di mercato in generale, contano le tempistiche, gli anni di contratto, le cifre, bisognerebbe farlo singolarmente ma non sono adatto e lì c’è Giuntoli che sa farlo benissimo, oltre al presidente. Sono discorsi che verranno fuori giorno dopo giorno”.
Ci saranno novità nel tuo staff?
“Baldini ha deciso di prendersi un po’ di tempo per pensare e continuare o no. Voleva più spazio per la sua famiglia ed ha deciso di fermarsi, valuteremo se sostituirlo nei prossimi giorni e poi ve lo diremo”.
Sui rumors su Pjanic
“Il calciatore è fenomenale, sa giocare corto, lungo, mette la palla a 40 metri con i giri contati, batte la punizione e pure su quello bisogna starci attenti in una rosa, puoi preparare tutti gli schemi che vuoi ma se non batti bene è inutile che ti danni a trovare la soluzione. Lui è uno di livello, ma noi lì abbiamo uno che ci fa dormire sonni tranquilli, Lobotka è un po’ quel giocatore lì, vede meno lungo, ha meno gittata, ma come gestione palla è impressionante, da lì partono molte cose, se ti offuscano lì la squadra ne risente tutta, ma lui ha soluzione per uscire da qualsiasi aggressione”.
Pare si stia battendo per tenere Ospina, sta facendo lo stesso per Mertens?
“Sì, c’è il mio assenso anche a lui, è un leader dello spogliatoio, il discorso precedente va in questa direzione. Quando il presidente me l’ha chiesto ho detto che può rimanere”.
Cosa farà il giorno dopo Spezia-Napoli? Porterà anche lei con se un quadretto della città?
“Io sarò in Toscana, a casa mia in campagna. Nella confusione cittadina non sono a mio agio, anche se mi piace viverla e starci, con la famiglia siamo a Milano, ma il mio ambiente naturale è quello. Mi fermerei volentieri anche a La Spezia, mia moglie è di lì, due miei figli sono nati lì, ho di tutto lì. Però vado in Toscana. Sul quadretto… ci ritorno quindui ho la possibilità di non portarlo (ride, ndr) e rivederlo presto tra 10-15 giorni quando ripasserò perché dopo le scuole ci tornerò con moglie e bambina per il mare”.
Ha citato spesso l’appartenenza, il Maradona, i grandi della storia, ma i tifosi sono stati definiti dei vessati, quando si parla di vincere si passa anche dalla comunicazione?
“Io non c’ero, ma pure quando non sono venuti stavano male, si percepisce davvero la passione, è stato un momento per reazione rabbiosa uno dice non vengo, ma è come staccarsi dal troppo amore. I giocatori hanno fatto bellissimi gol, abbiamo la miglior difesa della stagione, vedremo poi domani, sarà un motivo per fare un’altra bella partita. E’ chiaro che tutti vogliamo vincere, il rammarico per non aver lottato fino alla fine ci dà fastidio, ci disturba, in alcuni momenti io ho tentato di dare gas a manetta per un’iniezione di autostima perché era giusto far così, vedendo che non ci credevano fino in fondo, ma forse per questo siamo andati fuori giri un po’, ma lo rifarei perché era la cosa giusta. Tutti vogliamo vincere, ma la partita si gioca sul posso vincere?”
Disse che Mertens poteva presentarle il conto, è arrivato? Si è ricreduto?
“Posso citare partite che abbiamo giocato bene e vinto anche senza Mertens, ma uno forte come lui nella finalizzazione ti dà sempre una mano, ma c’è sempre l’equilibrio di squadra da tenere presente, quando l’ho usato di più mi ha fatto vedere quel giocatore lì e mi ha presentato il conto che io pago. Ho detto che per me resta, poi la valutazione generale è sul dove farlo rendere al meglio, lì non lo faccio rendere al meglio, poi quando tira è un cecchino, può andare un metro più in là o qua, ma non si sposta molto da lì e fa subito la sintesi sul punto vulnerabile del portiere”.
Osimhen miglior Under 23 della Lega Serie A, quanto c’è di suo?
“Sì, abbiamo scoperto delle cose che purtroppo quest’anno per troppi infortuni, per il bisogno che lavorasse con la squadra sui dettagli… ad esempio si andava in buca in buca in buca, ma se gliela alzi lui ha un’elevazione fuori dal normale. Avendolo a disposizione da subito è un vantaggio grosso per lui e la squadra, sono convinto che continuerà a fare molti gol, aumenterà la sua qualità in realizzazioni”.
Ha fatto anche dei nomi a Giuntoli? Il campionato inizia presto, si giocherà ogni 3 giorni fino a novembre e serviranno anche gregari di prima scelta.
“Sì, abbiamo toccato più tasti, io ho poi gli allenamenti da preparare, ma Giuntoli e Pompilio sono qui a tutti gli allenamenti e fanno delle sintesi per essere pronti in ogni situazione anche per completare la rosa. Nomi? Meglio andare nella realtà del momento, navigando a vista, se ti portano via qualcuno… ma di nomi ce ne abbiamo pronti dappertutto i 3-4 nomi, poi se io ti dico un nome di un ruolo ben preciso il mio calciatore può pensare.. in generale la squadra va bene, è di qualità, bisogna essere pronti se ci portano via qualcuno altrimenti si inizia così e poi si completa. Kvaratskhelia è stato poi già preso e la società è stata brava perché Lorenzo parte”
Sulle scelte di formazione, ci sarà una gestione insolita?
“Si sono allenati benissimo, non ci sarà Ounas per un problema muscolare, Lozano che è partito per operarsi, poi ci sono tutti. Zanoli, vi siete dimenticati, è stato convocato in nazionale: complimenti da parte di tutti, è una soddisfazione per tutti averlo lì, fa vedere che la qualità degli allenamenti avendo giocato poco fa comunque crescere anche se lui ha il maestro in quel ruolo, basta faccia l’ombra… Formazione? Ve ne do 5: Ghoulam, Zanoli, Petagna, Zielinski, Meret”.
Spalletti conclude così
“Nelle ultime 10 stagioni, 9 in Champions… potrei aggiungerne altre ma restiamo agli ultimi 10 anni”