Napoli-Roma decisa dai centravanti: prima Osimhen, poi Abraham
Le assenze – pesanti – di Leo Paredes e Romelu Lukaku creano più di un problema alla Roma di De Rossi. Azmoun è più una seconda punta rispetto al belga e Bove non ha le geometrie dell’argentino. In un solo colpo i giallorossi perdono profondità e verticalizzazioni. Il Napoli lo sa e cerca di aggredirli alti – come sempre. Juan Jesus segue con lo sguardo Dybala, Lobotka su Cristante. Con lo slovacco che chiede a più riprese il raddoppio di Osimhen. 4-4-2 in fase difensiva per gli ospiti. Prezioso il lavoro di Stephan El Shaarawy sulla corsia di sinistra. Calciatore completamente rigenerato dall’ex allenatore della Spal.
Napoli-Roma, il film della partita
Nei primi 45′ il Napoli è padrone del gioco. Comandano gli azzurri. 1.58 di xG e 53% di possesso palla. La Roma non riesce a registrare la distanza tra i reparti. Distanze che aprono spazi e opportunità alla squadra di Calzona. Anguissa dimostra il motivo perché non indossa la maglia numero nove: al 36′ avrebbe la chance di portare i suoi in vantaggio, ma non regge il confronto davanti al portiere e la spara in curva. Svilar è bravo. Bravissimo. E si supera quando Kvaratkshelia inventa una giocata delle sue sulla corsia di sinistra: destro a giro e palla deviata in angolo.
Il Napoli è sul pezzo, ma è la Roma che entra più convinta nei secondi 45′. De Rossi alza il baricentro e gli azzurri iniziano a mostrare le solite defaillance difensive. Anche se le occasioni più nitide continuano ad averle gli azzurri. Scambi e sovrapposizioni interne: così Osimhen&Co. hanno deciso di far male i giallorossi. Lobotka è autore di una partita super. Intelligente. Ago della bilancia di una squadra in tremenda difficoltà. Ma al 56′ – dopo un inserimento da vedere e rivedere – Svilar chiude la porta e respinge il tiro dello slovacco.
Dopo due minuti Juan Jesus atterra in area di rigore El Shaarawy: dagli undici metri Dybala è una sentenza e non sbaglia. Il Napoli cala, prende il colpo, ma si rialza subito dopo. Ci pensa Mathias Olivera. Sovrapposizione interna e mancino chirurgico che con l’aiuto di una deviazione supera il portiere giallorosso e porta il punteggio sul risultato di 1-1. Al 72′ Osimhen avrebbe l’opportunità di fare due su due al Maradona: Frosinone e Roma. Ma uno Svilar da dieci in pagella nega il vantaggio agli azzurri. Poi riavvolge il nastro. Kvaratskhelia viene atterrato in area di rigore ed è lui a prendersi la sfera. Vince la sfida con il numero novantanove e sigla il 14º centro in Serie A. Allora sì che sono due su due. Ma al 90′ è Tammy Abraham che guasta la festa al Maradona, incornata vincente e nuovamente parità.
È parità al Maradona: prima Osimhen, poi risponde Abraham
L’Atalanta si avvicina alla Roma – con una partita da recuperare. Assenze pesanti e i vari impegni ravvicinati hanno creato grattacapi difficili da risolvere a De Rossi. Bologna, Udinese, Napoli e Leverkusen. Mica male. Il Napoli ne ha approfittato, ma solo sul piano del gioco. 2-2 e tante occasioni sprecate. Da Osimhen ad Anguissa, passando per Lobotka e Kvaratskhelia. Gli azzurri sarebbero potuti uscire dal Maradona con tre punti, avvicinarsi alla zona Europa e sognare in grande. Un pareggio che vale oro, invece, per i giallorossi. Con Abraham che torna al gol.