L’esperienza di Victor Osimhen al Napoli fin qui è stata caratterizzata da diversi alti e bassi. La positività al Coronavirus emersa nella giornata di ieri dopo il ritorno del ragazzo dalla Nigeria è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma andiamo per gradi.
Dopo mesi estenuanti di trattative, Victor Osimhen è giunto a Napoli per circa 70 milioni di euro complessivi tra parte cash e contropartite tecniche. L’investimento più caro della storia del club partenopeo per un giovanissimi attaccante, alla prima grande esperienza in carriera. Le prime settimane di Osimhen sono state da sogno: il nigeriano ha impressionato tutti nel ritiro di Castel Di Sangro, mettendo in mostra soprattutto la straordinaria velocità e anche il suo senso spiccato del gol.
Le triplette si susseguivano e il morale della gente era alle stelle. Il tutto ha trovato poi conferma nel primo match di Serie A contro il Parma: con l’ingresso di Osimhen la squadra ha cambiato modo di giocare e ha vinto una partita che sembrava essere bloccata. Pur senza segnare, il nigeriano ha inciso e l’ha fatto anche in seguito: in totale per lui 2 gol e 1 assist in 8 presenze, 6 da titolare. Un rendimento non eccezionale, ma neanche deludente per un classe 1998 straniero alla prima esperienza in Serie A.
Purtroppo però la situazione è peggiorata dopo la sosta di novembre: in nazionale Osimhen ha riportato un problema alla spalla che ben presto ha avuto complicazioni. Da quel momento l’attaccante ex Lille ha saltato addirittura 10 partite e la situazione purtroppo non si è risolta. Nella giornata di ieri infatti il nigeriano è risultato anche positivo al Coronavirus, contratto molto probabilmente durante la sua festa di compleanno. Le immagini stanno facendo molto discutere sul web, ma se ci focalizziamo sul campo non possiamo non paragonare ciò che sta accadendo ad Osimhen a quello che accadde ad Arkadiusz Milik.
Nel 2016/2017 il Napoli comprò il polacco per sostituire Gonzalo Higuain andando a pagare 32 milioni di euro. All’epoca fu un affare molto dispendioso, paragonabile allo sforzo economico fatto per Osimhen in questa estate. Cifre molto diverse così come le epoche: Milik iniziò con il botto, sorprendendo tutti nei primi match che giocò tra Serie A e Champions League. Nelle prime 6 partite il 99 polacco mise a segno 7 gol e collezionò 1 assist. Prestazioni splendide e reti di ogni tipo: dalla doppietta di testa alla Dinamo Kiev a quella segnata al Bologna, passando anche per la doppietta all’esordio con il Milan.
Il Napoli era convinto di aver trovato il sostituto perfetto di Higuain ma poi un “tragico” infortunio con la Polonia ha di fatto compromesso la carriera del ragazzo. La rottura del legamento crociato rovinò la stagione di Milik che nell’anno successivo incappò nuovamente nello stesso infortunio. Da quel momento l’ex Ajax non è stato più lo stesso, il rendimento è calato e il rapporto con Napoli è diventato pessimo.
Osimhen sta vivendo una parabola simile in questa prima stagione in azzurro, ma ovviamente la speranza è che ben presto possa riprendersi e tornare a segnare come aveva fatto all’inizio della sua esperienza. Il Napoli lo aspetta e spera di potersi godere finalmente un centravanti vero, ben strutturato e forte fisicamente, che manca dagli anni di Gonzalo Higuain. Dopo il suo addio il Napoli si è goduto Mertens (diventato il marcatore più prolifico della storia azzurra) ma intanto aspetta ancora un vero numero 9.