Introduzione, probabili formazioni e come vedere in TV la sfida tra Napoli e Milan, in programma questa sera alle 20:45 allo Stadio Maradona. Tutto su Calcio in Pillole.
Un anticipo (e che anticipo!) di quella che sarà la doppia sfida europea. Questa sera al Maradona si scontreranno Napoli e Milan, capolista contro campioni in carica. Una gara verità per i rossoneri, una sfida emozionale, oltre che tattica per gli azzurri. È una partitadi cui non si potrebbe rinnegare il sapore storico. Come dimenticare le sfide tra quel Napoli tanto vincente e capitanato dalla leggenda Maradona, ed il Milan dei fenomeni olandesi, sapientemente guidati dal maestro Arrigo.
Una partita che potrebbe rispettare la tradizione di gara tesa fra due squadre che, negli ultimi anni, hanno saputo evidenziare la valenza che lo scontro ha potuto garantire ai fini dei fatidici bilanci estivi. L’ultima occasione che visto contrapporre le formazioni di Milan e Napoli è stata la gara d’andata del Meazza. Un classico scontro al vertice, tirato e deciso sul filo dei nervi. La torsione del Cholito decise l’esito favorevole degli azzurri, e diede il via alla cavalcata di Spalletti. L’ultimo incontro al Maradona, invece, risale al 6 marzo scorso. Una zampata di Giroud decide uno scontro che rispetta la consuetudine di gara bloccata, ed anche in quel caso lancia i Diavoli verso il tricolore finale.
I precedenti tra i due club constano di 149 incontri in Serie A: 56 vittorie rossonere, 48 pareggi e 45 successi azzurri.
Napoli che, ormai, viaggia sul velluto. La sconfitta con la Lazio si è rivelata essere un incidente di percorso. Spalletti ha saputo dotare i suoi delle necessarie contromisure, anche contro retroguardie particolarmente attente. Lo aveva dimostrato già in passato, ed il crollo casalingo contro Sarri può essere ascrivibile alle fisiologiche battute d’arresto di una stagione eccezionale. I partenopei, non a caso, godono di un vantaggio che in Serie A non ha precedenti. La squadra campana, a quota 71 (2,63 a partita), giova di un distacco dalla Lazio di ben diciannove punti.
Una macchina perfetta a cui è inevitabilmente difficile trovare difetti. La miglior difesa (16 in totale, con una media per gara di 0,59) ed il miglior attacco del campionato (un totale di 64 con una media di 2,37 per match) non possono che convalidare le suggestioni.
Tuttavia, i partenopei dovranno affrontare un’insidia che non sarà identificabile soltanto in un avversario di spessore come i milanesi. È recente la notizia dell’infortunio di Osimhen, su cui aleggia il timore di uno stop ben più lungo dei dodici giorni. Spalletti, dunque, dovrà ingegnarsi sin da subito per poter trovare le alternative necessarie a colmare il vuoto lasciato dal nigeriano. Non un vuoto fatto soltanto di numeri (Osimhen ha realizzato, sin qui, venticinque gol e quattro assist tra Champions e campionato). La squadra dovrà fare a meno di quel che è una chiave di gioco essenziale nelle economie degli azzurri. Il nove del Napoli costituiva un pericolo costante per le difese avversarie, capace di attaccare la profondità e di occupare ottimamente l’area di rigore. Ciò costringeva le retroguardie di contesa ad impegnarsi in diverse tipologie di marcatura, tra preventiva e marcamento d’area (ed aereo).
Simeone potrà non fare rimpiangere il nigeriano. Ciononostante, è chiaro come l’assenza di Osimhen concentra alla difesa rossonera di poter gestire differentemente un alveare di pericoli molto meno eterogeneo.
Il campionato non smette di offrire opportunità di riscatto ai rossoneri. La sconfitta dell’Inter permette al Milan di riacciuffare i rivali cittadini a quota 50. La squadra di Pioli è, infatti, attualmente quarta con 48 punti (1,78 per gara). I milanesi non possono più permettersi passi falsi, e non soltanto per non perdere terreno nei confronti di Lazio ed Inter. L’Atalanta, al quinto posto, gode degli stessi punti dei Diavoli, con la ghiotta possibilità di superare Leao & Co. Stesso pericolo incombe con la Roma di Mourinho, attendendo inoltre gli sviluppi sulle vicende giudiziarie della Juve.
Il Milan, da campione in carica, si è condannato con improprio autolesionismo ad una rincorsa alla Champions che costringe i milanesi nella seconda parte di stagione. Una serie di pareggi e sconfitte che, dalla sosta mondiale, ha visto i milanisti perdere punti e terreno. Tra un gioco che fatica a fiorire, ed una sterilità offensiva insolita, è la difesa ad essersi rivelata vero punto debole della squadra. La retroguardia rossonera, con ben 36 reti subite (1,33 a partita), si dimostra la peggiore tra le prime dieci, insieme al Bologna di Motta.
Pioli aveva deciso per un cambio di rotta importante proprio in tal senso. Una rivoluzione tattica quasi copernicana, che tradiva la tradizione biennale di un Milan fluido ed aggressivo degli spazi. La difesa a tre avrebbe dovuto conferire alla squadra una maggiore sicurezza e compattezza, cercando di porre rimedio alle troppe falle difensive registrate sino a gennaio. Il trend dei rossoneri non è migliorato di molto, ed il pare ora orientato ad un ritorno al quartetto difensivo.
Non soltanto un tentativo di offrire maggiori opportunità di costruzione (una difesa a tre implica per natura la necessità di abbassare i quinti in copertura e, conseguentemente, di abbassare il proprio baricentro). Pioli ha la necessità di ritrovare il miglior Leao, potendone favorire l’esplosività ed il coinvolgimento nel classico ruolo. Gran parte degli otto gol e sei assist del portoghese, difatti, sono stati realizzati nella prima parte di stagione. Periodo che non sembrava preannunciare un calo tanto eclatante del lusitano.
Il Milan potrà fare leva su una fisicità che è sicuramente punto a favore nella gara contro gli azzurri. L’esuberanza fisica, tra i principali fattori dello scorso tricolore, è una peculiarità che ben si distribuisce tra i diversi reparti. In tal senso, l’assenza di Osimhen potrà giocare a favore degli ospiti. Il nigeriano ha saputo dimostrarsi un attaccante a cui pare davvero difficile porre rimedio e contromisure. Simeone potrà essere, dunque, un’occasione. Anche la scelta di Krunic sulla trequarti potrebbe essere ascrivibile ad un tentativo di sfruttare tali peculiarità.
Ulteriore chiave del match potrà essere il rientro di Maignan. Non soltanto le indiscusse doti tra i pali. Il francese è la prima fonte di gioco della squadra, con la sua notevole capacità di conservare precisione e freddezza nel lancio lungo. Con una pressione costante ed usuale dei partenopei, i traversoni del portiere rossonero potrebbero essere una soluzione. Soprattutto, potrebbero sfruttare una boa importante quale Giroud.
Napoli: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Kvaratskhelia, Simeone. Allenatore: Luciano Spalletti.
Milan: Maignan; Theo Hernandez, Kjaer, Tomori, Calabria; Bennacer, Tonali; Leao, Brahim Diaz, Krunic; Giroud. Allenatore: Stefano Pioli.
Il match sarà visibile in streaming sulla piattaforma Dazn, con telecronaca di Pierluigi Pardo ed Andrea Stramaccioni. Sarà inoltre possibile assistere alla partita, in caso di abbonamento congiunto, sul canale 214 ‘Zona Dazn’ di Sky.