Napoli-Milan: l’editoriale
Tifo mio, tifo mio. Perché mi hai abbandonato?!
Urlano a gran voce i giocatori del Napoli, crocifissi stasera dal Milan, nel loro momento migliore della stagione, ad un passo dalla gloria, ad un passo dal successo.
Tifo mio, tifo mio. Perché mi hai abbandonato?! S’interroga, su questo, anche il presidente De Laurentiis che assiste incredulo dopo un maxi guadagno al botteghino -e un altro in arrivo dalla Champions- dopo la politica del fare ‘ora o mai più’ bottino pieno, allontando le famiglie e i veri tifosi storici dallo stadio e scatenando le proteste del tifo organizzato.
Tifo mio, tifo mio. Perché mi hai abbandonato?!
Lo pensano gli stessi tifosi azzurri che in Curva B si sono divisi e scontrati sugli spalti, scatenando scene di panico tra i presenti.
Il dato è il peggiore di sempre: il Napoli non ha mai iniziato – e finito – così male.
Allarme rosso-nera. Per la Champions non si scherza, gli azzurri non possono sentirsi già campioni e adesso avranno solo dieci giorni per resettare il tutto.
Il Napoli di Spalletti esce umiliato da una sfida che doveva essere impostata in modo completamente diverso per correre sempre di più verso lo scudetto.
Il sogno non si chiude qui, è chiaro. Ma le date dei festeggiamenti si allungano rispetto le previsioni iniziali. Troppa superficialità degli azzurri che già presagivano lo scudetto?
Intanto, mentre i tifosi napoletani lasciano gli spalti, agli ultras del Milan in trasferta è concesso di cantare con megafoni, tamburi e bandiere. Ai napoletani, in casa, questa gioia viene da molti anni ingiustamente preclusa.
Il clima di festa, che ha colorato la città di bianco e azzurro queste settimane, si è trasformato da stasera in un clima surreale di proteste.
Di Dario Santoro