Dries Mertens sembra non essere lo stesso delle passate stagioni al Napoli. Il rendimento stagionale del calciatore belga finora annovera due gol e tre assist. I due gol realizzati nel 6-0 al Genoa. Poi un inaspettato stop che dura da cinque gare (Europa League inclusa). Il timore, per molti, è che Mertens abbia appannato la vena realizzativa e messo da parte il brio di un tempo.
Con l’arrivo di Osihmen come centravanti e dopo aver ricoperto per quasi tre anni il ruolo di prima punta, Mertens gioca ora alle spalle del nigeriano, da trequartista di un 4-2-3-1. Inoltre, in fase difensiva deve effettuare movimenti diversi da quelli che faceva da attaccante. In ogni caso, il suo contributo appare fin troppo modesto, visti gli standard a cui aveva abituato i tifosi partenopei, soprattutto nelle vesti di finalizzatore. Un errore davanti la porta come quello contro il Sassuolo non te l’aspetti da uno come Mertens, miglior marcatore della storia del Napoli. Certamente, un calciatore del suo calibro e del suo carisma sa benissimo di non poter sottrarsi alle critiche. Starà a lui smentire gli scettici a suon di grandi prestazioni sul campo. È sul rettangolo verde che rispondono i fuoriclasse.
Dopo Napoli-Sassuolo, alla domanda se il belga sia penalizzato dal cambio tattico, Gattuso ha risposto: “Non credo sia una questione di modulo. Spesso capita di avere dei momenti così, nelle prime gare segnava e nessuno parlava di modulo. Lo stiamo cercando poco”. Il tecnico azzurro, infatti, punta molto sull’estro del belga e nutre una grande stima verso di lui. Non lo considera affatto in una fase calante della sua carriera, come molti temono: sa che il genio di Mertens verrà fuori alla distanza.