Napoli, Meret salva Conte col Genoa: basta questo per il titolo?
Ieri il Napoli ha sbancato Marassi battendo 2-1 il Genoa al termine di una partita molto sofferta e complicata per gli uomini di Antonio Conte, che dopo un primo tempo di totale controllo hanno rischiato la beffa. 3 punti pesanti che valgono il primo posto (in attesa dell’Atalanta), ma all’interno di una prestazione con più limiti che pregi.
Si può dire tutto ad Antonio Conte, tranne che nelle sue spigolosità caratteriali non sia uno che non dica le cose in faccia. E nell’intervista del post partita del successo di ieri contro il Genoa, il tecnico del Napoli ha candidamente ammesso che le cose nel secondo tempo sono girate bene a livello di fortuna e che la sua squadra nella ripresa è stata insufficiente e non è uscita con un pareggio solo per volere della Dea bendata.
Napoli, col Genoa tra “solida” sofferenza e fortuna. Conte vince a suo modo, ma i limiti del gioco restano evidenti
Nulla di male ci mancherebbe. In una stagione fatta di 38 partite serve anche quello, soprattutto in un campionato equilibrato e incerto come la Serie A 2024/2025. E comunque il Napoli si è preso quello che si doveva prendere, una vittoria pesante su un campo difficile e che in attesa del match dell’Atalanta (oggi con l’Empoli), ha rimesso i partenopei in vetta alla classifica a quota 39 e a +1 sui bergamaschi.
Questo il lato più positivo di un Napoli che a livello mentale e di approccio ha disputato un buon primo tempo, una prima frazione dove di fatto la squadra di Conte ha costruito la vittoria di ieri e prendendosi quel doppio vantaggio con i gol di Anguissa e Rrahmani nel giro di cinque minuti che si è poi rivelato decisivo. Un Napoli non straripante ma convinto nel possesso palla, e anche aiutato dalla totale passività offensiva di un Genoa che nella prima parte di gara non ha quasi mai superato la metà campo.
Il dominio fisico più che le idee. Poi Meret diventa l’MVP e evita un pari che sarebbe stato giusto
Merito di una pressione forte nella riaggressione del Napoli, che ha vinto la partita soprattutto grazie allo strapotere fisico a centrocampo dei suoi uomini, nettamente più piazzati rispetto alla mediana del Genoa, che nel primo tempo ha terribilmente sofferto tale mismatch atletico con la squadra di Conte. Che ha provato a variare il tema del suo gioco molto essenziale e semplice, andando a sfondare soprattutto a destra con la coppia Di Lorenzo-Politano, capaci di creare la prima chance per Lukaku che si infrange sulla traversa.
Però alla fine il chiavistello per aprire l’incontro lo trova non tramite un meccanismo di gioco ben collaudato, ma facendo valere la forza e i centimetri. Lo 0-1 è frutto di una giocata di Anguissa che salta in testa Frendrup (su cross di Neres) e il raddoppio su un altro stacco aereo un po’ beffardo di Rrahmani su un pallone spiovuto in area da piazzato.
Il Napoli si barrica dietro e il Genoa sfiora l’impresa
Poi arriva il secondo tempo dove il Napoli mostra il suo peggio. Una squadra che non ha grandi idee nel possesso palla e nella gestione e che subisce il rientro d’orgoglio di un Genoa, che si sveglia improvvisamente e che forse avrebbe meritato il pari.
I rossoblu invece riescono solo a dimezzare lo svantaggio con Pinamonti, ma non trovano la rimonta completa a causa di una prestazione top di Alex Meret, autore di almeno quattro parate decisive a reggere il muro di un Napoli che ha staccato la spina e si è barricato dietro senza più attaccare. Il Napoli ringrazia il suo portiere e si prende la vittoria, confermando però difetti e fragilità che potrebbero non confortare in vista della lotta per lo Scudetto con le rivali.