Dopo un’annata che fino a poco tempo va era stata etichettata come fallimentare, il Napoli potrebbe comunque centrare l’obiettivo iniziale della qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Attualmente gli azzurri sono infatti al quinto posto in classifica, a -3 dalla Juventus terza e a -2 dall’Atalanta quarta. Non un divario impossibile da colmare dunque per una squadra, quella di Gattuso, che nell’ultimo periodo ha fatto davvero molto bene.
Diverse critiche sono piovute nei confronti dell’ex allenatore del Milan che però ha svolto un lavoro tutt’altro che pessimo. Le eliminazioni dalla Coppa Italia e dall’Europa League pesano tanto sulla sua valutazione così come però pesa anche la vittoria della Coppa Italia nella scorsa stagione. Vincere un trofeo a Napoli non era semplice, specie quando si parlava di un’astinenza di quasi 5 anni. Gattuso ci è riuscito e probabilmente avrebbe fatto qualcosa di importante anche in questa stagione se non fosse stato per i molteplici infortuni susseguitisi in poco tempo.
Niente alibi, soltanto numeri: da quando infatti il gruppo è tornato al completo il Napoli ha intrapreso un ruolino di marcia da vera e propria big del nostro campionato. L’assenza delle coppe avrà inciso sicuramente, ma alla fine la differenza è davvero sostanziale per dipendere soltanto da questo: nelle ultime 9 partite (ossia da quando sono tornati prima Mertens e poi Osimhen) tra Europa League e Serie A, il Napoli ha perso soltanto una volta, pareggiato un’altra e vinto in ben 7 occasioni. In totale sono arrivati ben 20 gol in queste 9 partite (7 di questi siglati dai due centravanti, con Mertens autore però anche di 2 assist).
Sottovalutare l’assenza di questi due attaccanti, oltre a quella di Hirving Lozano, vorrebbe dire ignorare completamente l’importanza di avere centravanti di un certo livello in rosa, capace di risolvere situazioni complicate e di regalare punti importanti come accaduto nelle ultime settimane.
Con il gruppo al completo Gattuso ha creato un’armonia importante, un gioco di squadra e a tratti ha conferito anche un’identità ben precisa. Per questo motivo, con o senza qualificazione alla prossima Champions League, sorgono dubbi importanti sulla decisione di mandare via l’ex Milan, probabilmente meritevole di un’altra chance.