Il nuovo beniamino dei tifosi del Napoli, Kvicha Kvaratskhelia, sta impressionando tutti col suo rendimento esplosivo di questo inizio di stagione. Il georgiano, arrivato da “perfetto sconosciuto”, è stato capace di farsi apprezzare sin da subito dalla sua nuova squadra, segnando ben quattro gol e fornendo tre assist in sole nove partite. Kvaratskhelia ha rilasciato importanti dichiarazioni dalla Georgia a Geo Team, Setanta Sports, parlando dell’arrivo a Napoli e delle richieste di Spalletti. Ecco le sue parole riportate dal Corriere dello Sport.
Sulla Serie A e l’approdo a Napoli
“La Serie A è uno dei migliori campionati al mondo, mi sto adattando molto bene. I compagni mi hanno accolto benissimo. C’è un’atmosfera meravigliosa all’interno del gruppo, qui le persone sono fantastiche. C’è però molto su cui lavorare”.
I primi giorni a Napoli
“Il primo giorno è stato un po’ difficile, ma i ragazzi mi hanno accolto calorosamente così come lo staff tecnico e tutti coloro che lavorano nella squadra. Qui impari da tutti, sia dentro che fuori dal campo. Quello che mi incuriosiva di più era lo stadio e i tifosi. È uno stadio stupendo, con i tifosi che lo rendono ancora più bello. Per 90 minuti cantano, cantano e non si fermano. Se va in città e chiedi a uomini o a donne di 70-80 anni qualcosa di calcio, sanno tutto”.
Gli elogi e le richieste di Spalletti
“Elogi? Per il dribbling e per le mie capacità nell’uno contro uno, ma devo giocare di più per la squadra perché ci sono giocatori forti ed è giusto che mi metta al servizio degli altri anche io. Il mister mi ha spiegato che devo aiutare di più in fase difensiva. Faccio tutto quello che mi dicono gli allenatori”.
Su Mario Rui
“Quando sono arrivato a Castel Volturno non erano tornati ancora tutti. La prima comunicazione è stata con Mario Rui che mi ha accolto molto bene. Non tutti parlavano inglese e Mario mi ha spiegato tutto: come fare in allenamento e al di fuori dell’allenamento”.
L’apprendimento dell’italiano
“In squadra ci sono sempre giocatori pronti a tradurmi quando mi parlano in italiano. Comunque sto già imparando la lingua. Ho un ottimo insegnante georgiano che mi insegna l’italiano. Anche se ho pochissimo tempo, cerco sempre di trovare momenti liberi per impararlo”.
L’allenamento tipo a Napoli
“Qui in Italia faccio molto stretching dopo l’allenamento. Quando ero in Georgia mi allenavo molto, ma quando arrivi in una squadra di vertice devi fare di più. La mattina mi sveglio alle 7.30, arrivo agli allenamenti un’ora e mezza prima, faccio colazione e successivamente mi inizio a preparare”.
Come mai sei già un beniamino dei tifosi?
“Forse per il mio stile di gioco e perché in campo do sempre il cento per cento”.