Raspadori, ancora tu! Non basta Chiesa: al Maradona è trionfo Napoli
Al Maradona va in scena Napoli-Juventus. Sfida dal valore significativo, ma è la posta in palio che risulta essere «pesante». Vincono Calzona e le sue idee. Con i terzini che creano problemi alla retroguardia bianconera ed un Kvaratskhelia in forma smagliante. Rimpianti per Allegri e Vlahovic: quante occasioni sciupate per il serbo.
Napoli-Juventus, il film della partita: la decide Raspadori
Pronti, via! Come la Formula Uno. Napoli-Juventus inizia a correre fin dal primo giro. Ed è divertente. La scelta di Allegri di puntare su Chiesa – e non Yildiz – ripaga la fiducia, ma non il risultato. Al 10′ è proprio l’ex Fiorentina a servire Vlahovic: colpo di testa indirizzato verso il secondo palo, ma la palla sibila sul lato. Attimi di Juventus. Ma è il Napoli a fare la partita. A mettere idee e proposte sul tavolo di gioco. Il lato destro funziona alla perfezione, ma è la posizione di Traorè – nel ruolo di interno sinistro – a creare più di un grattacapo ai bianconeri. Creando corto circuito nella comunicazione tra centrocampo, difesa e Cambiaso: “Vado io o vai tu?”.
Le uscite dal basso del Napoli, come da noi anticipato nell’analisi ieri mattina, creano problemi anche alla stessa squadra di Calzona riponendo la sfera negli spazi liberi del Maradona. Nella terra di nessuno. Così al 34′ Vlahovic si rende ancora pericoloso con un inserimento alle spalle della difesa azzurra, ma il palo gli nega la gioia del vantaggio. Vantaggio che poi trovano i padroni di casa grazie ad un eurogoal al volo di Kvaratskhelia. Indice portato al naso e segnale chiaro – chiarissimo: “Io resto qui”. Sul finale di primo tempo continua la personale sfida dell’attaccante serbo verso la porta del Napoli. Rugani «mangia» le caviglie di Traorè, recupera palla e trova Vlahovic: l’ex Partizan apre il compasso, ma la palla sfiora solo l’incrocio dei pali.
Nei secondi 45′, Rrahmani&Co. risultano bravi nel gestire il forcing dei bianconeri. Tanto pressing, ma poche occasioni. L’unica sui piedi di Cambiaso, che ricorda perché fa l’esterno – e non l’attaccante: palla in curva a pochi passi dalla gioia del pari. Il pari arriva poco dopo. Proprio grazie ad una gioia di uno dei tanti gioielli della Juventus: Chiesa, lasciato indisturbato, ha tutto il tempo di prendere il mirino e colpire la porta avversaria. È 1-1 al Maradona.
Ma il Napoli è squadra forte. E dopo la vittoria contro il Sassuolo, Calzona non vuole lasciare nulla al caso. Allegri pesca dalla panchina Nonge, ma l’inesperienza del belga punzecchia la caviglia di Osimhen. Mariani – richiamato dal Var – non ha dubbi: è calcio di rigore. È proprio il nigeriano a presentarsi dal dischetto, ma Szczesny è bravo e respinge: sulla ribattuta è attento e preciso Raspadori, che aggredisce il pallone e lo spedisce alle spalle del polacco.
Napoli, ora punta la Champions. E Raspadori…
Trionfo Napoli al Maradona! Per la prima volta nella storia, la Juventus tocca quota cinque sconfitte consecutive in trasferta contro gli azzurri. Può esultare Calzona, che da quando siede sulla panchina del Napoli: trova la seconda vittoria di fila ed è ancora imbattuto. La Champions è lontana e resta un sogno, ma i sogni esistono per essere avverati. Gli azzurri aprono il cassetto ed iniziano a studiare le concorrenti. D’altronde, una rosa con Kvaratskhelia ed Osimhen non può non puntare in alto.