Napoli, il piano di Conte: out in Coppa Italia e pensare al titolo
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(Photo by Alfredo Falcone, LaPresse) Calcioinpillole.com
Ieri sera la formazione partenopea è stata eliminata agli ottavi di finale di Coppa Italia per mano della Lazio, con i biancocelesti che hanno vinto 3-1 grazie alla tripletta di Tijjani Noslin e staccato il pass per i quarti di finale. Una gara dominata dalla formazione di Baroni contro un Napoli che per volere del suo tecnico Antonio Conte, non vedeva l’ora di farsi buttare fuori dalla competizione.
Come è quel detto? “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca“, ebbene questa riflessione un po’ cinica sui comportamenti umani può essere una sintesi abbastanza accurata di quello che è accaduto ieri sera all’Olimpico, con il Napoli attuale capolista della Serie A che ha scientemente scelto di togliersi un impegno e un’altra competizione da giocare, considerata dannosa e inutile dal proprio allenatore.
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Napoli, Conte ha scelto di uscire dalla Coppa Italia e ora ha un vantaggio enorme per lo Scudetto rispetto alle rivali. E nessuno si aspettava nulla di diverso…
Come detto il Napoli è in vetta al campionato e sta lottando punto a punto con un gruppo agguerriti di rivali. Nonostante la narrazione costruita fin da inizio stagione da Conte che cerca di far credere ai più di star allenando una neopromossa in cerca di un miracolo sportivo, la formazione campana è sicuramente una delle più accreditate per lo Scudetto anche solo per l’organico a disposizione: che per larga parte è composto dallo stesso gruppo del titolo del 2022/2023 e chi è andato via di quel blocco è stato sostituito tramite un mercato da 150 milioni di euro in estate.
E ieri sera all’Olimpico, il Napoli (ma nello specifico Antonio Conte) ha compiuto una scelta importante tanto ampiamente prevedibile. Vale a dire farsi eliminare dalla Coppa Nazionale così da avere strada libera per il campionato fino a maggio, in una stagione dove al Napoli mancano anche le competizioni europee. Certo, il calcio è imprevedibile e per sfortuna dell’allenatore del Napoli la sua squadra poteva anche vincere, ma il tecnico salentino ha comunque fatto di tutto per non provarci e arrivare alla sconfitta.
Il Napoli si è voluto prendere un bonus per il titolo. Legittimo, ma che dimostra la mentalità mediocre dell’allenatore
Perché ieri il Napoli è sceso in campo con 11 riserve, in pratica tutti i panchinari in una volta nemmeno fosse un’amichevole estiva e non un ottavo di finale contro un’altra big. L’unica cosa non cambiata è stato il modulo, poi Conte ha detto ai suoi titolarissimi di restare belli al caldo in panchina (tutti! nessuno escluso) e di mandare al macello le riserve contro una Lazio anche lei rimaneggiata in vista del remake di campionato di domenica, ma che comunque ha dimostrato molto più rispetto sportivo dell’avversario.
Un bel 4-2-3-1 con Caprile in porta, una difesa con Zerbin, Rafa Marin, Juan Jesus e Spinazzola. Mediana con Gilmour e Folorunsho e un attacco anche tutto sommato rispettabile con Neres, Raspadori, Ngonge alle spalle di Simeone. Questo l’11 con cui ha giocato il Napoli e con cui Conte è riuscito nella missione di perdere e levarsi dalle scatole la Coppa Italia, con una formazione passiva e che non ha mai davvero lottato e ulteriormente indebolita tra giocatori fuori ruolo o che non hanno mai giocato assieme. Ed è andata come voleva l’allenatore del Napoli, nonostante Il Cholito Simeone abbia provato a guastare i piani con il momentaneo 1-1.
Solo 24 partite da qui a maggio, e le rivali giocheranno quasi sempre
Il piano è chiaro, con il Napoli che da ieri sera avrà solo da pensare al campionato da qui fino a maggio non disputando le competizioni europee e essendo uscita dalla Coppa Italia. Da domenica 8 dicembre (sfida contro la Lazio) a domenica 25 maggio (ultima giornata contro il Cagliari), il Napoli dovrà giocare solo 24 partite. Un vantaggio e una sproporzione enorme rispetto alle rivali più credibili, che saranno impegnate per vari mesi in almeno tre competizioni e che più o meno lo stesso numero di partite lo andranno a giocare già nei primi mesi del 2025 tra Serie A, Coppe Europee, Coppa Italia e Supercoppa Italiana.
Come detto una scelta legittima, che non rende in automatico il Napoli la stra favorita ma che regala un vantaggio gigantesco dal punto di vista fisico e mentale ai partenopei, che per i prossimi 6 mesi potranno giocare solo una volta a settimana contro avversari che invece dovranno farlo ogni tre giorni e con partite via via sempre più complicate. Legittimo e anche troppo prevedibile, ma la storia di Conte racconta questo. Un allenatore dalla mentalità mediocre che odia il dover gestire la doppia competizione e ha perso volutamente una partita per regalarsi una chance in più per vincere l’unica cosa che gli interessa, vedremo se questa strategia gli darà ragione.