Il Napoli non sta passando un buon momento. Le 7 sconfitte in campionato, i tanti infortuni, i positivi al COVID-19, le tensioni tra Gattuso e la società, con uno sguardo verso Giuntoli.
Società che, per la prima volta sotto la gestione De Laurentiis, si trova davanti un saldo negativo del mercato. Nell’era dell’attuale presidente partenopeo le perdite non erano mai state così pesanti. 545 i milioni spesi, con 44 giocatori acquistati, 139 i ricavi. Aritmeticamente parlando si tratta quindi di 406 milioni di perdite. Sicuramente l’emergenza sanitaria ha contribuito a rendere pesante il bilancio del club, come quello di tutte le squadre europee. Secondo quanto riferito dal Corriere del Mezzogiorno, tutto questo ha comunque posto sotto la lente di ingrandimento la gestione tecnica e sportiva dell’attuale ds Cristiano Giuntoli.
I cinque anni di Bigon si erano conclusi con un attivo di 14 milioni (321 milioni investiti per 58 acquisti e 335 alla voce ricavi), prima di lui la gestione di Pierpaolo Marino si era chiusa con una perdita di 8 milioni. Il saldo negativo del Napoli di quest’anno, secondo quanto riportato dal Cies è tra i primi venti d’Europa. Questo potrebbe voler significare ridimensionamento. Una parole temibile, specialmente per un club che sotto la panchina di Sarri ha sfiorato persino lo scudetto. Nulla è comunque ancora perduto. Sarà necessaria la rivalutazione del patrimonio, ovvero dei giocatori, cosa possibile soltanto con i risultati del campo.
Gattuso avrà un compito non semplice e avrà bisogno di tutto il supporto da parte della dirigenza. L’eliminazione per mano dell’Atalanta dalla Coppa Italia non va sicuramente a favore del tecnico ex Milan. Staccare un biglietto per la finale di un trofeo avrebbe potuto regalare una boccata d’aria, sia dal punto di vista sportivo, sia da quello economico.