L’inattesa e, per certi aspetti, sfortunata sconfitta contro l’Az Alkmaar. Poi la trasferta di Benevento, rivelatasi più tortuosa del previsto, con il brivido finale che ha fatto vivere al tecnico Gattuso un déjà vu, legato ad angusti ricordi rossoneri con antagonista Brignoli. Dopo la sconfitta con gli olandesi, “Ringhio” aveva lanciato l’allarme: “Che ci serva da lezione, non so se abbiamo preso troppi complimenti dopo l’Atalanta”. La sconfitta ha svegliato il Napoli, portandoli ad una prestazione di livello contro la Real Sociedad.
La caduta contro i Cheese Farmers della Frisia, rischiava di lasciare segni pesanti sull’identità del Napoli. Una squadra che, oltre le prestazioni, ha costantemente l’onere di rispettare il mantra calcistico di Gattuso, fondato sull’umiltà e sull’abnegazione in nome del successo del collettivo. La trasferta contro la Real Sociedad è stato un test importante per il Napoli. Il match contro gli spagnoli, inevitabilmente, profumava già di sfida decisiva. A San Sebastián, le insidie erano molteplici; i baschi non hanno deluso le aspettative, portando con sé tutte le caratteristiche che, al momento, li hanno catapultati in vetta alla Liga spagnola. Gli uomini di Alguacil innescano il loro rapido palleggio, accelerando lo scambio a favore della propulsione degli esterni.
La Real Sociedad, verosimilmente, attiva un logorante pressing alto che, per lunghi tratti del match, fa pagare dazio alla fase di costruzione dal basso degli azzurri. Non era facile e non lo è stato. Poi è venuta fuori la grinta e l’organizzazione di un gruppo che, di abbandonare la prospettiva di una cavalcata trionfale in Europa, non ne ha alcuna intenzione. La sfortuna sembrava aver puntato dritto verso il Napoli: dopo appena 22 minuti, il capitano Insigne si ferma e lascia il posto a Matteo Politano. Il Napoli soffre ma, incredibilmente, sembra a proprio agio in questa “guerra” territoriale per ampie zone del campo. Gattuso disegna un 4-4-2 che funga da diga, per arginare le imbucate del giocatore di riferimento degli spagnoli: David Silva.
Al 55′ Politano timbra il tabellino marcatori. L’ex Inter e Sassuolo, tira un calcio alla sfortuna, infatti, il suo sinistro viene deviato beffardamente alle spalle del portiere Remiro. La coppia Maksimovic-Koulibaly domina in area e, psicologicamente, spegne gli ardori e le speranze di rimonta della Real Sociedad. Demme e Bakayoko spezzano il fraseggio avversario a centrocampo. Gattuso, infine, inserisce Di Lorenzo, Mertens e Osimhen, come ricarica di dinamismo per i minuti finali, così come accade all’89’ con Fabian Ruiz. L’ex Lille fa il 2-0 ma l’arbitro ferma tutto, sfortunato Mario Rui nel toccare due volte il pallone scivolando.
Gli azzurri la portano a casa, con grinta, con orgoglio e, soprattutto, con merito. Non sono decisive solo le caratteristiche d’approccio ma anche quelle tattiche. Gattuso legge perfettamente la partita, si presta al ritmo infernale dei baschi e strappa tre punti pesantissimi, rimediando allo scivolone con l’AZ Alkmaar. Ora c’è il Rijeka sulla strada europea degli azzurri. Un doppio appuntamento da non fallire, per cambiare decisamente l’aspetto di un girone che, prima di ieri sera, si era già messo male per i partenopei.