Napoli, gli scontri diretti pesano: con la Lazio è stato un fallimento

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(Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

La sconfitta di ieri sera è stata un vero e proprio fallimento per il Napoli: non tanto per il risultato finale, ma soprattutto per la prestazione offerta dagli uomini di Gattuso.

Napoli senza voglia

L’assenza di Insigne, Mertens e Osimhen si è fatta naturalmente sentire, ma l’atteggiamento della squadra ha deluso addetti ai lavori e tifosi. Il Napoli sembrava non credere minimamente alla possibilità di portare a casa punti, fin dal fischio d’inizio: attitudine sbagliata e poca voglia di incidere da parte di chi era sceso in campo. Ci si aspettava molto di più da Petagna e Politano, consapevoli di avere una grande chance per provare a conquistare stima da parte di Gattuso. Entrambi hanno deluso tanto: Petagna ha tirato in porta per la prima volta al 79′, non il massimo per un centravanti. La prova di Politano è stata invece caratterizzata da giocate superficiali e inefficaci. Anche Koulibaly non era al meglio e si è visto, mentre per Maksimovic vale lo stesso discorso dei due attaccanti: anche per l’ex Torino, che probabilmente dovrà sostituire Koulibaly nella prossima sfida, è stata un’occasione sprecata.

La Lazio ha giocato su grandi ritmi mettendo il Napoli in difficoltà per tutto l’arco dei 90 minuti: i partenopei sono apparsi intimoriti e incapaci di reagire, senza un’identità di gioco e senza la consapevolezza dei propri mezzi. Non poteva finire diversamente e purtroppo per gli azzurri la situazione adesso è allarmante: il quarto posto non è impossibile da raggiungere, ma questa sconfitta (soprattutto per come arrivata) ridimensiona nettamente gli azzurri.

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(Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Il bilancio nei big match

Parlare di scudetto sembra ormai folle, soprattutto stando al rendimento del Napoli nei big match. Fin qui la compagine partenopea ha perso con Milan, Inter e Lazio mentre ha vinto con Atalanta e Roma, in attesa del verdetto sul match con la Juventus. Inoltre c’è da registrare anche la sconfitta con il Sassuolo, quando i neroverdi erano secondi in classifica e sbancarono il San Paolo senza Berardi e Caputo.

Dopo 13 partite il Napoli ne ha già perse 5 e sono davvero tante. Le due sconfitte consecutive con Inter e Lazio senza gol fatti sono state costituite dall’unica grande mancanza degli azzurri in questi anni: la mentalità vincente. Anche stavolta non si è vista, nella reazione dopo la partita sfortunata di San Siro, nella voglia di battere una big come la Lazio con tante assenze e soprattutto nel far capire di essere una squadra e di non dipendere dai singoli. Tutto questo ieri non è accaduto ed è inutile girarci attorno: la colpa è anche di Gennaro Gattuso.

Adesso gli azzurri sono in ritiro e stanno già pensando a preparare la delicata sfida con il Torino di mercoledì, l’ultimo atto di questo 2020. Dopodiché ci saranno 10 gironi di riposo prima del match con il Cagliari, al quale il Napoli dovrà presentarsi consapevole di poter raggiungere l’obiettivo prefissato e soprattutto con la voglia di arrivarci.

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