Napoli, Gattuso: “Mi brucia, stiamo buttando partite incredibili”

Napoli, Gattuso: “Mi brucia, stiamo buttando partite incredibili”

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Gennaro Gattuso ha commentato così la brutta sconfitta contro lo Spezia di Vincenzo Italiano.

Non so se è una questione di cattiveria. Una squadra che crea tanto…oggi è difficile parlare di questa partita. Dobbiamo capire perchè succede. Se sbagliamo un passaggio e perdiamo sicurezze o iniziamo a pensare in maniera individuale. Ci mancano Osimhen e Mertens ma bisogna leggere bene: siamo troppo nervosi, perdiamo la testa. Non accettiamo che possiamo prendere un 1-1. La qualità del gioco c’è ma alla prima difficoltà fa troppi errori di valutazione. Non penso sia solo sfortuna, siamo una squadra che deve stare sul pezzo e mettere cattiveria sotto porta“.

Gattuso sulla poca tranquillità della squadra

Questa è una partita di grande qualità, non si discute. Mi brucia il sedere, è un dato di fatto che stiamo buttando delle partite incredibili e credo che abbiamo tutti delle colpe. Stiamo buttando un campionato incredibile. Dobbiamo crederci e sbattercene se si sbaglia. Attaccare con veemenza senza usare il braccino. Perchè sei sta là a pensare a cosa succede se si sbaglia, già facciamo un calcio difficile da proporre se andiamo pure in depressione diventa tutto più difficile. Penso che in questo momento i giocatori debbano accettare questa sconfitta e andare avanti. La strada è quella giusta, stiamo parlando di nulla. Vorrei vedere una squadra più tranquilla e non schizofrenica“.

Dobbiamo accettare che con lo Spezia si può pareggiare e si può ribaltarla. Non dobbiamo pensare a quello che sbagliamo, noi alla prima difficoltà pensiamo a tutte le cose che abbiamo sbagliato. No, bisogna giocarsela fino in fondo. Le partite importanti succede qualcosa di strada e manca del veleno ma non è solo sotto porta. Non dobbiamo perdere la testa ma rimanere lì a battagliare. Oggi è stata la peggiore partita dello Spezia, non ha fatto nulla. Dobbiamo migliorare qua“.