Poteva andare meglio, ma poteva andare senz’altro peggio. Questo, in sintesi, è il bilancio finale del match disputato ieri sera dal Napoli contro lo Spezia, nel quarto di finale di Coppa Italia. Prendere due gol in pochi minuti, rischiando una clamorosa rimonta, sicuramente, ha fatto storcere il naso a molti supporter partenopei ma, il match di ieri sera va contestualizzato. Contro lo Spezia, il Napoli doveva dare una risposta. Non sul gioco perché, chi segue e conosce il percorso degli azzurri, sa bene che quello non manca mai. Il gruppo di Gattuso, ieri sera, era chiamato a dare una forte dimostrazione di compattezza, rigettando ogni ipotesi di Ancelotti-bis e il Napoli lo ha fatto.
Già. Lo Spezia racchiude molte più insidie di quante, certamente, ne attribuiscono i pronostici. Perché, dopo due sconfitte, e il conseguente chiacchiericcio che vorrebbe un Gattuso in bilico, un match come quello di ieri sera, assume le forme di una serata-trappola. Lo Spezia aveva già fatto un brutto scherzetto ai partenopei, nel match di campionato. Proprio da quel match, il giorno dell’Epifania, il Napoli ha perso convinzioni e determinazione e, ieri, non si poteva sbagliare. In partite come quelle di ieri, la ‘disputa delle statistiche’ conta fino ad un certo punto. Ieri contava vincere e, soprattutto, contava dare una certa parvenza di ‘gruppo’, dimostrando di guardare tutti verso la stessa direzione. Un 4-2, con un primo tempo ottimo e, un secondo tempo così così, per ora, può bastare.
In questo senso, ha fatto bene la società ad esporsi e proteggere Gattuso, mentre la stampa parlava e, parla tuttora, di un possibile terremoto imminente pronto a far cadere l’intera filiera della guida tecnica. Qualcuno parla di atto dovuto, dichiarazioni di circostanza. Nulla è da escludere ma, intanto, andava fatto ed è stato saggio farlo. Il Napoli risponde, confermando quanto già si conosce sugli azzurri. Una squadra con poche rivali sul piano della qualità, ma in continua lotta con le sua fragilità, principalmente emotive. Ci sarà tempo per affinare i numeri statistici ma, mentre la società, almeno pubblicamente, risponde sulle ipotesi di esonero, la squadra risponde sulle ipotesi di un nuovo ammutinamento, come accaduto con l’ex Ancelotti. Perché se è vero che ci sono domande a cui è più importante rispondere, ieri il Napoli ha dato la risposta più importante, ai tifosi, ai media e a Rino Gattuso.